Il magnifico viaggio - volume 5

105 110 115 120 125 130 135 140 145 poveretta, l accarezzava sulle spalle, e l accarezzava pure col tono della voce, e cogli occhi pieni di lagrime, guardandolo fisso per leggergli dentro e toccargli il cuore. Ma ei diceva di no, che sarebbe stato meglio per lui e per loro; e quando tornava poi sarebbero stati tutti allegri. La povera donna non chiudeva occhio in tutta la notte, e inzuppava di lagrime il guanciale. Infine il nonno se ne accorse, e chiamò il nipote fuori dell uscio, accanto alla cappelletta,24 per domandargli cosa avesse. «Orsù, che c è di nuovo? dillo a tuo nonno, dillo! . Ntoni si stringeva nelle spalle; ma il vecchio seguitava ad accennare di sì col capo, e sputava, e si grattava il capo cercando le parole. «Sì, sì, qualcosa ce l hai in testa, ragazzo mio! Qualcosa che non c era prima. Chi va coi zoppi, all anno25 zoppica . «C è che sono un povero diavolo! ecco cosa c è! . «Be ! che novità! e non lo sapevi? Sei quel che è stato tuo padre, e quel che è stato tuo nonno! Più ricco è in terra chi meno desidera . Meglio contentarsi che lamentarsi . «Bella consolazione! . Questa volta il vecchio trovò subito le parole, perché si sentiva il cuore sulle labbra:26 «Almeno non lo dire davanti a tua madre . «Mia madre Era meglio che non mi avesse partorito, mia madre . «Sì , accennava27 padron Ntoni, «sì, meglio che non t avesse partorito, se oggi dovevi parlare in tal modo . Ntoni per un po non seppe che dire: «Ebbene! , esclamò poi, «lo faccio per lei, per voi, e per tutti. Voglio farla ricca, mia madre! ecco cosa voglio. Adesso ci arrabattiamo colla casa e colla dote di Mena; poi crescerà Lia, e un po che le an nate andranno scarse28 staremo sempre nella miseria. Non voglio più farla questa vita. Voglio cambiare stato,29 io e tutti voi. Voglio che siamo ricchi, la mamma, voi, Mena, Alessi e tutti . Padron Ntoni spalancò tanto d occhi, e andava ruminando quelle parole, come per poterle mandar giù. «Ricchi! , diceva, «ricchi! e che faremo quando saremo ricchi? . Ntoni si grattò il capo, e si mise a cercar anche lui cosa avrebbero fatto. «Fare mo quel che fanno gli altri Non faremo nulla, non faremo! Andremo a stare in città, a non far nulla, e a mangiare pasta e carne tutti i giorni . «Va,30 va a starci tu in città. Per me io voglio morire dove son nato ; e pensan do alla casa dove era nato, e che non era più sua si lasciò cadere la testa sul petto. «Tu sei un ragazzo, e non lo sai! non lo sai! Vedrai cos è quando non potrai più dormire nel tuo letto; e il sole non entrerà più dalla tua finestra! Lo vedrai! te lo dico io che son vecchio! . Il poveraccio tossiva che pareva soffocasse, col dor so curvo, e dimenava tristamente il capo: « Ad ogni uccello, suo nido è bello . Vedi quelle passere? le vedi? Hanno fatto il nido sempre colà, e torneranno a farcelo, e non vogliono andarsene . «Io non sono una passera. Io non sono una bestia come loro! , rispondeva Ntoni. «Io non voglio vivere come un cane alla catena, come l asino di compare 24 cappelletta: probabilmente un al- tarino addossato a un muro esterno dell abitazione. 25 all anno: entro un anno. Noi diciamo: Chi va con lo zoppo impara a zoppicare . 256 / IL SECONDO OTTOCENTO 26 si sentiva il cuore sulle labbra: le pa- role gli venivano direttamente dal cuore, spontanee. Avere il cuore sulle labbra significa essere franco, sincero. 27 accennava: faceva di sì con la testa. 28 un po che le annate andranno scar- se: solo che le annate (cioè i guadagni di un anno) risultino scarse. 29 stato: condizione di vita. 30 Va: va (imperativo).

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento