Il magnifico viaggio - volume 5

20 25 30 35 40 45 50 55 60 stare a salare le acciughe; e le donne, vestite di seta e cariche di anelli meglio della Madonna dell Ognina, vanno in giro per le vie a rubarsi i bei marinari . Le ragazze sgranavano gli occhi, e padron Ntoni stava attento anche lui, come quando i ragazzi spiegavano gli indovinelli: «Io , disse Alessi, il quale vuotava adagio adagio i barilotti, e li passava alla Nunziata, «io quando sarò grande, se mi marito voglio sposar te . «Ancora c è tempo , rispose Nunziata seria seria. «Devono essere delle città grandi come Catania; che uno il quale non ci sia avvezzo si perde per le strade; e gli manca il fiato a camminare sempre fra le due file di case, senza vedere né mare né campagna .12 «E 13 c è stato anche il nonno di Cipolla , aggiunse padron Ntoni, «ed è in quei paesi là che s è fatto ricco. Ma non è più tornato a Trezza, e mandò solo i denari ai figliuoli . «Poveretto! , disse Maruzza. «Vediamo se mi indovini quest altro , disse la Nunziata: «Due lucenti, due pungenti, quattro zoccoli e una scopa . «Un bue! , rispose tosto Lia. «Questo lo sapevi! ché ci sei arrivata subito , esclamò il fratello. «Vorrei andarci anch io, come padron Cipolla, a farmi ricco , aggiunse Ntoni. «Lascia stare, lascia stare! , gli disse il nonno, contento pei barilotti che vedeva nel cortile. «Adesso abbiamo le acciughe da salare . Ma la Longa guardò il figliuo lo col cuore stretto, e non disse nulla, perché ogni volta che si parlava di partire le venivano davanti agli occhi quelli che non erano tornati più.14 E poi soggiunse: «Né testa, né coda, ch è meglio ventura .15 Le file dei barilotti si allineavano sempre lungo il muro, e padron Ntoni, come ne metteva uno al suo posto, coi sassi di sopra,16 diceva: «E un altro! Questi a Ognissanti son tutti danari . Ntoni allora rideva, che pareva padron Fortunato quando gli parlavano della roba degli altri. «Gran denari! , borbottava; e tornava a pensare a quei due fore stieri che andavano di qua e di là, e si sdraiavano sulle panche dell osteria, e face vano suonare i soldi nelle tasche. Sua madre lo guardava come se gli leggesse nella testa; né la facevano ridere le barzellette che dicevano nel cortile. «Chi deve mangiarsi queste sardelle qui , cominciava la cugina Anna, «deve essere il figlio di un re di corona bello come il sole, il quale camminerà un anno, un mese e un giorno, col suo cavallo bianco; finché arriverà a una fontana incan tata di latte e di miele; dove, scendendo da cavallo per bere, troverà il ditale di mia figlia Mara, che ce l avranno portato le fate dopo che Mara l avrà lasciato cascare nella fontana empiendo la brocca; e il figlio del re col bere che farà nel ditale di Mara, si innamorerà di lei; e camminerà ancora un anno, un mese e un giorno, sinché arriverà a Trezza, e il cavallo bianco lo porterà davanti al lavatoio, dove mia figlia Mara starà sciorinando il bucato; e il figlio del re la sposerà e le metterà in dito l anello; e poi la farà montare in groppa al cavallo bianco, e se la porterà nel suo regno . 12 si perde né campagna: viene così de- scritta l impressione che prova la gente di paese quando si reca in città. 13 E : ei (egli), pleonastico. 254 / IL SECONDO OTTOCENTO 14 quelli più: si riferisce al marito e al figlio Luca. 15 Né testa ventura: la sorte (ventura) migliore è non essere né tra i primi (testa) né tra gli ultimi (coda) nella scala sociale. 16 coi sassi di sopra: per chiudere i barili e tenere pressate le acciughe.

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento