Il magnifico viaggio - volume 5

105 110 115 120 125 130 135 Allora i due fratelli poterono sbrogliare del tutto il troncone dell antenna27 e buttarlo in mare. La barca si raddrizzò, ma padron Ntoni non si raddrizzò, lui, e non rispon deva più a Ntoni che lo chiamava. Ora, quando il mare e il vento gridano insieme, non c è cosa che faccia più paura del non udirsi rispondere alla voce che chiama. «Nonno, nonno! , gridava anche Alessi, e al non udir più nulla, i capelli si rizzarono in capo, come fossero vivi, ai due fratelli. La notte era così nera che non si vedeva da un capo all altro della Provvidenza, tanto che Alessi non piangeva più dal terrore.28 Il nonno era disteso in fondo alla barca, colla testa rotta. Ntoni finalmente lo trovò tastoni e gli parve che fosse morto, perché non fiatava e non si muoveva affatto. La stanga del timone29 urtava di qua e di là, mentre la barca saltava in aria e si inabissava. «Ah! san Francesco di Paola!30 Ah! san Francesco benedetto! , strillavano i due ragazzi, ora che non sapevano più che fare. San Francesco misericordioso li udì, mentre andava per la burrasca in soccorso dei suoi devoti, e stese il suo mantello sotto la Provvidenza, giusto quando stava per spaccarsi come un guscio di noce sullo scoglio dei colombi, sotto la guardiola31 della dogana. La barca saltò come un puledro sullo scoglio, e venne a cadere in secco, col naso in giù.32 «Coraggio, coraggio! , gridavano loro le guardie dalla riva, e cor revano qua e là colle lanterne a gettare delle corde. «Siam qui noi! fatevi animo! . Finalmente una delle corde venne a cadere a traverso della Provvidenza, la quale tremava come una foglia, e batté giusto sulla faccia a Ntoni peggio di un colpo di frusta, ma in quel momento gli parve meglio di una carezza. «A me! a me! , gridò afferrando la fune che scorreva rapidamente e gli voleva scivolare dalle mani. Alessi vi si aggrappò anche lui con tutte le sue forze, e così ri escirono ad avvolgerla due o tre volte alla sbarra del timone, e le guardie doganali li tirarono a riva. Padron Ntoni però non dava più segno di vita, e allorché accostarono la lan terna si vide che aveva la faccia sporca di sangue, sicché tutti lo credettero morto, e i nipoti si strappavano i capelli. Ma dopo un paio d ore arrivò correndo don Michele, Rocco Spatu, Vanni Pizzuto, e tutti gli sfaccendati che erano all osteria quando giunse la notizia, e coll acqua fresca e le fregagioni33 gli fecero riaprir gli occhi. Il povero vecchio, come seppe dove si trovava, che ci voleva meno di un ora per arrivare a Trezza, disse che lo portassero a casa su di una scala.34 Maruzza, Mena, e le vicine, che strillavano sulla piazza e si battevano il petto, lo videro arrivare in tal modo, disteso sulla scala, e colla faccia bianca, come un morto. 27 il troncone dell antenna: ciò che rimane dell antenna spezzata. 28 dal terrore: a causa del terrore, che gli impedisce persino di piangere. 29 La stanga del timone: la barra del timone, non più governato. 30 san Francesco di Paola: è il protettore dei marinai; la sua effi- gie era dipinta sulla poppa della Provvidenza. 31 guardiola: è la garitta della guardia doganale che sorgeva sullo scoglio dei colombi, vicino ad Aci Trezza, dalla parte di Catania. 32 col naso in giù: battendo di punta, con la prua. 33 fregagioni: frizioni, massaggi. 34 su di una scala: una scala a pioli, utilizzata come barella. Ex voto La tempesta , 1895. Molfetta, Basilica della Madonna dei Martiri. L AUTORE / GIOVANNI VERGA / 251

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento