Il magnifico viaggio - volume 5

Francesco Lojacono, Marina con pescatori, 1910 ca. al di fuori delle quali ci sono soltanto la rovina e la perdizione: «Allorquando uno di quei piccoli, o più debole, o più incauto, o più egoista degli altri, volle staccarsi dai suoi per vaghezza dell ignoto, o per brama di meglio, o per curiosità di conoscere il mondo, il mondo, da pesce vorace ch egli è, se lo ingoiò, e i suoi più prossimi con lui . qui enunciato il cosiddetto «ideale dell ostrica : come questa, staccata dal proprio scoglio, è destinata a morire, così chi abbandona, rifiuta o tenta di emanciparsi dalle proprie radici è condannato fatalmente a soccombere. Le devastanti conseguenze del progresso Accettando la teoria darwiniana della lotta per la vita , Verga non ripone alcuna fiducia nel progresso, che anzi è visto come una macchina mostruosa, una «fiumana inarrestabile che travolge i più deboli: per sopravvivere al vortice evolutivo, non resta che ancorarsi alla condizione che si è avuta in sorte, difendendosi da ogni interferenza esterna e da ogni tentazione di alleviare il proprio stato. Il destino che si abbatte sugli uomini è infatti invincibile e immutabile. Inutile è contrapporvisi, confidando in un riscatto impossibile, che sia quello promesso dalla Provvidenza divina, oppure quello garantito dai cantori positivisti della scienza, o ancora quello auspicato dai socialisti mediante la lotta di classe. Si può solamente tentare di mitigarne i colpi e le avversità appigliandosi al lavoro, alla famiglia e ai primitivi codici di saggezza e di sopportazione: una mesta, ma dignitosa rassegnazione rappresenta per Verga l unico antidoto morale al dolore dell esistenza e all urto spietato della civiltà. Il pessimismo verghiano Alla concezione positiva della Storia di tradizione illuministica e liberale, Verga oppone dunque «la visione di un caotico e ingovernabile divenire del mondo, che trascende la volontà degli uomini ed è indifferente alla loro sorte, rievocando la severa immagine leopardiana di natura (Martinelli). Di questa sorte, Verga vuole essere il testimone: il suo ateismo materialista lo porta a guardare alla realtà senza concepire per l individuo alcuna felicità, ma soltanto un orizzonte dominato da una grandiosa e oscura fatalità. Scopo ultimo della sua opera è mostrare il carattere ineluttabile dell esperienza umana, l impari lotta che si è costretti a ingaggiare per sopravvivere ai meccanismi della Storia e della natura. PESSIMISMO SENZA ALTERNATIVE DAI TEMI ai testi: T8 > p. 253 T12 > p. 282 «ideale dell ostrica (chi abbandona o rifiuta le origini soccombe) sfiducia nel progresso assenza di fede (sia per gli ideali religiosi sia per quelli politici) ineluttabilità dei meccanismi sociali L AUTORE / GIOVANNI VERGA / 201

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento