Il magnifico viaggio - volume 5

ROSSO M A L P E LO Come immaginiamo il ragazzo reso celebre da Verga nella sua novella più nota? A Rosso Malpelo e alla sua tragica avventura sono stati dedicati film, opere teatrali e anche fumetti. Lo sguardo dolente perso nel vuoto, i capelli mossi dal vento, gli abiti che descrivono la miseria: ecco come il piccolo minatore appare sulla copertina di una recente graphic novel. Maurizio Palarchi, Roberto Melis, Rosso Malpelo, Kleiner Flug, Scarperia (Fi) 2017. di novelle Vita dei campi (1880) e il romanzo I Malavoglia (1881), primo capitolo di un Ciclo dei Vinti progettato in 5 volumi. L accoglienza del pubblico è però fredda: «I Malavoglia , scrive l autore a Capuana nell aprile del 1881, «hanno fatto fiasco, fiasco pieno e completo . Ma l insuccesso non lo porta comunque a ripensare la scelta letteraria compiuta: «Il peggio è che io non sono convinto del fiasco e che se dovessi tornare a scrivere quel libro lo farei come l ho fatto . In effetti, anche negli anni successivi, Verga non abbandonerà la poetica verista, portando a termine nel 1883 la raccolta delle Novelle rusticane e, nel 1889, il romanzo Mastro-don Gesualdo; nel frattempo scrive per il teatro, e riscuote grandi consensi il dramma Cavalleria rusticana (1884), ispirato all omonima novella, interpretato dalla regina delle scene italiane, Eleonora Duse. Nel 1893 Verga torna in Sicilia. Angustiato dal disinteresse della critica e del pubblico per i suoi romanzi, può almeno far fronte alle precarie condizioni economiche, grazie alle 143000 lire (all epoca una cifra favolosa) che ottiene, alla fine di un lungo contenzioso, come diritto d autore per la riduzione musicale di Cavalleria rusticana a opera di Pietro Mascagni. Preoccupato per la gestione dei beni familiari, lo scrittore lavora con poca convinzione alla conclusione del Ciclo dei Vinti, che infatti non porta a termine. Dividendosi tra Catania e i possedimenti terrieri di Vizzini, un borgo agricolo nel Catanese, vive ormai nel silenzio, allontanandosi da quel mondo intellettuale che pure per anni aveva tenacemente inseguito e frequentato. Mentre la parabola creativa lentamente si esaurisce, le 194 / IL SECONDO OTTOCENTO sue posizioni politiche si fanno sempre più conservatrici : già sostenitore di Crispi negli anni Novanta dell Ottocento, nel 1912 aderisce al Partito nazionalista e appoggia l intervento italiano nella Grande guerra. Finalmente, dopo la fine del conflitto mondiale, la sua opera letteraria incontra i primi, tardivi riconoscimenti critici. Lo dimostrano i festeggiamenti per i suoi ottant anni, celebrati nel 1920 a Roma nel corso di una cerimonia presieduta da Luigi Pirandello e promossa dal ministro della Pubblica istruzione, Benedetto Croce, cui però Verga, deciso a non infrangere l isolamento in cui si è chiuso, non partecipa. Anche la nomina a senatore del Regno, sollecitata da Giolitti nel 1920, lo lascia indifferente. Muore due anni dopo, nel gennaio del 1922, a Catania, per una trombosi cerebrale, dopo una notte di agonia della quale nessuno dei familiari si accorge. Ironia della sorte: la stessa triste fine di un suo grande personaggio letterario, Mastro-don Gesualdo. 1878: Rosso Malpelo Vita dei campi 1881: I Malavoglia 1883: Novelle rusticane, Per le vie 1884: Drammi intimi, Cavalleria rusticana (dramma teatrale) 1885: In portineria 1887: Vagabondaggio 1889: Mastro-don Gesualdo 1891: I ricordi del capidano d Arce 1894: Don Candeloro & C.i 1902: La caccia al lupo, La caccia alla volpe 1903: Dal tuo al mio 1880:

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento