Il magnifico viaggio - volume 5

155 Si fece innanzi dondolandosi, col cappello sull orecchio ridendo e cantando: Ho incontrato una signora; Dighel no. E tutti gli altri dietro: 160 165 170 175 180 19 la Maddalena: la madre della Nanna. La m ha ditto d andar dessora. Andar dessora a far l amor; Dighel no. La massima parte delle nostre canzoni popolari, non è più corretta, né più castigata di così. E gli uomini accerchiarono le donne, e tutti insieme continuarono la canzone ridendo ed ammiccando degli occhi, e terminarono con grandi risate, come dopo un divertimento tutto nuovo ed originale. Poi Gaudenzio andò a piantarsi davanti alla Nanna colle mani sui fianchi, e, dimenando il capo, tornò a canticchiare con aria furba: Ieri sera andando a spasso; Dighel no. «Avete visto i miei di casa? domandò la Nanna. «Li ho visti ieri. La vostra mamma mi ha dato della roba per voi, e vuol sapere se siete di buona volontà . «Eh, non troppo , disse la Nanna. «Lo sapevo bene io; voi non siete una donna da lavoro , osservò Gaudenzio. La Nanna si sentì mortificata, e rispose: «Oh perché? Faccio anch io quello che fanno le altre . Ma quando servirono la minestra, e Gaudenzio portò alla ragazza il pane fresco, ed un bel pezzo di frittata di fagioli che le mandava la Maddalena,19 lei era così crucciata, che non ebbe voglia di nulla. Vedeva le altre mangiare e ridere, ed avrebbe voluto far come loro, per mostrare che al lavoro ci resisteva anche lei; ma proprio non poteva. Aveva tanto faticato tutta la settimana, ed aveva mangiato così poco e male, che si sentiva come un sacco vuoto. Se ne andò tutta sola sul fienile, si stese sulla paglia, e si mise a piangere, a piangere, finché s addormentò. DENTRO IL TESTO Le difficili condizioni di lavoro I contenuti tematici Indebolita da una precedente malattia, la malaria, per la quale è stata anche ricoverata in ospedale per due settimane, la Nanna decide di tornare al duro lavoro della risaia, anche perché il suo obiettivo è quello di mettere da parte i soldi necessari ad acquistare il corredo di sposa: il suo cuore batte per Gaudenzio. Per questo non esita a sottoporsi alle fatiche di un lavoro che a lei, convalescente, appaiono particolarmente penose da tollerare. Il dormire su un po di paglia, la sveglia prima dell alba, l umidità, i miasmi mefitici, le sanguisughe che si attaccano alle gambe e succhiano il sangue, il vitto scarso e di pessima qualità sembrano tutte cose facilmente accettate dalle compagne di lavoro, mentre a lei pesano indicibilmente. Quella vita d inferno (r. 36) le dà la nausea (r. 35), tanto che già la prima mattina di lavoro, nel mettere i piedi nell acqua stagnante della risaia, la sua sensazione è di ribrezzo (r. 16). Attraverso la vicenda emblematica della Nanna l autrice non manca di denunciare 184 / IL SECONDO OTTOCENTO

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento