La Marchesa Colombi

La Marchesa Colombi LA VITA La Marchesa Colombi è il nom de plume di Maria Antonietta Torriani (lo pseudonimo è tratto dal nome di un personaggio della fortunata commedia La satira e il Parini, messa in scena nel 1856 dal modenese Paolo Ferrari). La Torriani nasce a Novara nel 1840 e nel 1868 si trasferisce a Milano, dove inizia la carriera di scrittrice e giornalista, concentrando spesso la sua attenzione sui temi della condizione delle donne e dell emancipazione femminile. Stringe amicizia con Giosuè Carducci (che le dedica la lirica Autunno romantico, nelle Rime nuove), a cui presenta una sua amica poetessa, Carolina Cristofori Piva, che diventerà la Lidia delle Odi barbare e la sua principale Musa ispiratrice. Nel 1875 sposa Eugenio Torelli-Viollier, fondatore e direttore del Corriere della Sera , con cui frequenta gli ambienti scapigliati e conosce Giovanni Verga. Dopo alcuni anni si separa dal marito, rendendosi indipendente. Nel 1900, ritirandosi dall attività letteraria, si trasferisce a Torino, dove muore nel 1920. Tra narrativa e giornalismo In risaia LE OPERE Maria Antonietta Torriani è stata una delle prime giornaliste italiane. Per la costante attenzione al mondo delle donne, per i toni spesso sentimentali e per la minuziosa descrizione degli ambienti domestici e familiari, ai suoi tempi è stata considerata soprattutto autrice di opere indirizzate al pubblico femminile. Dopo la morte, la sua opera viene dimenticata, per essere rivalutata nel secondo Novecento, a partire dalla riscoperta da parte di due lettori d eccezione, Italo Calvino e Natalia Ginzburg, che ne apprezzano lo stile originale, asciutto e ironico. All interno della produzione narrativa possiamo ricordare In risaia (1878), Dopo il caffè (1880), Un matrimonio in provincia (1885), Cara Speranza (1895), Le gioie degli altri (1900). Ha scritto inoltre il saggio Della letteratura nell educazione femminile (1871) in cui, precorrendo i tempi, sostiene l importanza della cultura e della lettura nel percorso di formazione della donna e un piccolo innovativo galateo, La gente per bene (1877), che conobbe, fino al 1901, ben 27 edizioni. Ci soffermiamo qui sul romanzo In risaia (la prima edizione è del 1878, mentre nella quarta edizione del 1890 verrà aggiunto un capitolo), il testo della Marchesa Colombi che più degli altri risente dell influsso del Verismo. Protagonista è la Nanna, una giovane contadina del Novarese, la cui vicenda è esemplare delle esperienze di tante giovani che in quegli anni vedevano sfiorire la propria salute nel malsano lavoro della risaia. La circonda un mondo arcaico fatto di gente rassegnata, attaccata agli usi e alle superstizioni del luogo, scarsamente propensa a mettere in discussione la saggezza popolare tramandata dai proverbi dei vecchi. Come tutte le sue coetanee, vorrebbe sposarsi: con i soldi guadagnati in risaia intende comprarsi gli spilloni d argento per il fidanzamento e il matrimonio. Ma, sfigurata nel fisico dal tifo, la Nanna diventa maligna con tutti, e in particolare con la giovane sposa del fratello, corteggiata da un intraprendente dongiovanni rusticano. La Nanna decide di aprire gli occhi al fratello. L occasione si presenta la notte di Natale, ma, mentre si accinge alla delazione, la ragazza comprende che il fratello non saprebbe sopravvivere alla fine del suo amore. Da quel momento cambia atteggiamento: come rinsavita, volgerà tutte le sue energie al bene. LA CORRENTE / IL NATURALISMO E IL VERISMO / 179

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento