Il magnifico viaggio - volume 5

5 10 15 20 25 30 35 40 45 alla carrozza chiusa, e insolitamente silenzioso. Aveva tentato, ma inutilmente, di fargli dire qualcosa. «Ci vuole la pioggia! Guardi, voscenza;2 non un filo d erba . La pianura si estendeva da ogni lato, con terreni riarsi dal sole e screpolati, con aride piante di spino irte sui margini dello stradone E si era alla fine di ottobre! Qua e là, un paio di buoi attaccati all aratro si sforzavano di rompere le zolle indurite, procedendo lenti per la resistenza che incontravano. Qualche asino, un mulo, una cavalla col puledro dietro, pascolavano, legati a una lunga fune, o con pastoie ai piedi davanti, tra le poche stoppie non ancora abbruciate. «Quest anno la paglia rincarirà.3 Non vi sarà altro per le povere bestie! . La carrozza, lasciato lo stradone provinciale, aveva infilato, a sinistra, la carraia di Margitello, tra due siepi di fichi d India contorti, polverosi, coi fiori appassiti su le spinose foglie magre e quasi gialle per mancanza di umore.4 Le mule trottavano, sollevando nembi di polvere e facendo sobbalzare la carrozza su le ineguaglianze del suolo. A un certo punto, le ruote avevano urtato in un mucchio di sassi che ingombrava metà della carraia. «Qui accadde la disgrazia! disse Titta. Quel mucchio di sassi indicava il posto dove era stato trovato il cadavere di Rocco Criscione,5 con la testa fracassata dalla palla tiratagli quasi a bruciapelo dalla siepe accanto. Chi era passato di là in quei giorni vi avea buttato un sasso, recitando un requiem, perché tutti si rammentassero del cristiano colà ammazzato e dicessero una preghiera in suffragio di quell anima andata all altro mondo senza confessione e senza sacramenti. Così il mucchio era diventato alto e largo in forma di piccola piramide. Ma neppure questa volta Titta sentì rispondersi niente; e frustò le mule, pensando a quel che sarebbe avvenuto a Margitello dove nessuno si attendeva l arrivo del padrone. Stormi di piccioni domestici, usciti alla pastura,6 si levavano a volo dai lati della carraia al rumore dei sonagli delle mule e delle ruote della carrozza, che ora correva su la ghiaia sparsa sul terreno a poca distanza dalla casina.7 Si scorgevano il recinto della corte e le finestre chiuse, a traverso gli alberi di eucalipti che la circondavano da ogni parte. Contrariamente alle previsioni di Titta, il massaio8 e i garzoni l avevano passata liscia. Il marchese avea visitato la dispensa, le stalle delle vacche, il fieno, la pagliera; aveva ispezionato minutamente gli aratri di nuovo modello fatti venire da Milano l anno avanti, la cantina, le stanze di abitazione dei contadini, seguito dal massaio che gli andava dietro, timoroso di qualche lavata di capo; e non aveva fiatato neppure quando allo stesso massaio era parso opportuno scusarsi per un oggetto fuori posto, per un ingombro che avrebbe dovuto essere evitato, per qualche arnese buttato là trascuratamente, guasto e non riparato. Poi il marchese era salito, solo, nelle stanze superiori; e il massaio, dalla corte, gli vedeva spalancare le finestre, lo sentiva passare da una stanza all altra, aprire e chiudere cassetti di tavolini e di cassettoni, armadii, spostare seggiole 2 voscenza: in dialetto siciliano, titolo at- tribuito a persona di riguardo, corrispondente a vostra eccellenza . 3 rincarirà: forma non comune per rincarerà . 162 / IL SECONDO OTTOCENTO 4 umore: linfa. 5 Rocco Criscione: il fattore al quale il mar- chese aveva fatto sposare la sua amante, la contadina Agrippina, prima di diventarne geloso. 6 pastura: ricerca del cibo. 7 casina: casa di campagna. 8 massaio: massaro, il mezzadro o fatto- re che presiede all amministrazione e coltivazione di poderi.

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento