T3 - Alla conquista del pane

Alla conquista del pane / T3 / mile Zola, Germinale, V, cap. 5 / La marcia per la giustizia / Da due mesi i minatori di Montsou scioperano contro la riduzione delle paghe decisa dalla Compagnia mineraria. Ora, piegati dalla fame, sfogano l esasperazione in una sommossa. Preceduti dalle compagne, si dirigono verso la casa di Hennebeau, il direttore della miniera. Di ritorno da una gita, la moglie del direttore e alcuni amici si rifugiano nella stalla di una fattoria, da dove seguono atterriti l avanzata della massa inferocita. 5 10 15 20 25 30 Urlanti e gesticolanti, le donne erano apparse; un migliaio o poco meno; scarmigliate dalla corsa, mal coperte da cenci che lasciavano intravedere qua e là la pelle, dei corpi di femmine sfiancate a forza di figliare. Alcune tenevano fra le braccia l ultimo nato, lo sollevavano, lo mostravano come brandissero e agitassero un segnacolo1 di vendetta e di lutto. Altre, più giovani, procedevano impettite come muovessero alla battaglia, impugnando bastoni; mentre le vecchie, simili a furie scatenate, urlavano così forte che nei colli scarniti le corde si tendevano quasi a schiantarsi. Seguiva la valanga degli uomini; duemila forsennati; manovali, braccianti, staccatori; una massa pigiata e confusa che avanzava compatta al punto che non vi si discerneva più nulla: camiciotti di tela o maglie a brandelli, tutto spariva in un unica tinta terrea. Galleggiavano su quella uniformità solo il lampeggiare degli occhi, lo spalancarsi dei neri buchi delle bocche, bercianti2 la «Marsigliese ; le cui strofe naufragavano in un mugghio confuso, accompagnato dallo schioccare degli zoccoli. Sulla marea di teste, irta di sbarre di ferro, un ascia passò; e quell unica ascia, tenuta verticale, che era come il vessillo della banda, si ritagliava sul limpido cielo con l aguzzo profilo d una mannaia. «Che ghigne spaventose! balbettò la Hennebeau.3 Négrel4 tra i denti: «Il diavolo mi porti se ne riconosco una! di dove sbucano fuori tutti questi banditi? . L ira, la fame, i patimenti che da due mesi duravano, la stanchezza prodotta da quello scalmanato correre di miniera in miniera, aveva infatti allungato quei pacifici visi in mascelle di belve. In quel momento il sole tramontava, insanguinando la pianura della cupa porpora dei suoi ultimi raggi. Tinti di quella porpora, uomini e donne seguitavano a correre simili a beccai5 imbrattati di sangue; e fu come se, non più una folla, ma un fiume di sangue dilagasse per la strada. La tragica bellezza dello spettacolo strappò alle due Deneulin6 un soffocato grido di ammirazione: «Stupendo! . Ma, nel sussurrarlo, impressionate anch esse, istintivamente si ritrassero e si trovarono presso la Hennebeau. La donna s appoggiava ora all orlo dell abbeveratoio;7 il pensiero che bastava che uno di quei forsennati mettesse l occhio a una fessura perché per loro fosse finita, la agghiacciava. 1 segnacolo: segno, bandiera. 2 bercianti: che cantavano sguaiatamente. 3 Hennebeau: la moglie del direttore del- la miniera. 4 Négrel: è un ingegnere della miniera che cerca di mettere al riparo dalle violenze la moglie del direttore e le altre donne presenti. 5 beccai: macellai. 6 due Deneulin: le figlie di un azionista della miniera crollata in precedenza. 7 La donna abbeveratoio: spaventata, la Hennebeau guarda attraverso le feritoie di legno della stalla in cui si è rifugiata. X Le parole valgono forsennato A prima vista, forsennato sembrerebbe un sinonimo di pazzo . Del resto, l eti- mologia germanica dell aggettivo parla chiaro: chi agisce come un forsennato lo fa perché è fuori di senno e quindi ha perso la capacità di intendere e la facoltà di discernere. Il forsennato però aggiunge alla propria instabilità mentale una particolare frenesia, un agitazione furente che lo spinge alle smanie e alle azioni furiose. £ Scrivi due frasi usando aggettivi contrari a forsennato. LA CORRENTE / IL NATURALISMO E IL VERISMO / 157

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento