Proponiamo qui le prime pagine di Senilità. Emilio Brentani incontra la giovane Angiolina, una bella ragazza con la quale vuole intrecciare una relazione amorosa poco impegnativa. L’obiettivo appare facilmente realizzabile, anche perché egli è convinto della natura ingenua e influenzabile della fanciulla. In realtà fin dalle prime battute si capisce che le cose non stanno così.
T2 L’inconcludente “senilità” di Emilio
T2
L’inconcludente “senilità” di Emilio
Senilità, cap. 1
DENTRO IL TESTO
I contenuti tematici
Anche Emilio, al pari di Alfonso in Una vita, sopravvaluta sé stesso: si rappresenta come un artista in procinto di creare qualcosa di nuovo, ma costretto a fare i conti con gli impegni del lavoro e della famiglia (Ho altri doveri io, la mia carriera, la mia famiglia, rr. 6-7). È convinto di essere al di sopra della massa, in quanto intellettuale, ma in fin dei conti non ha che un impieguccio di poca importanza presso una società di assicurazioni (rr. 19-20). Quanto alle velleità culturali da lui coltivate, la sua autostima si fonda su una reputazioncella (rr. 21-22), che alimenta più vanagloria che reali ambizioni. D’altra parte, la letteratura e la filosofia rappresentano per lui non i mezzi per conoscere meglio la realtà e guardarla con occhio critico, ma al contrario per travestirla e mistificarla. Per un verso esse svolgono una funzione di intrattenimento e di evasione (le dichiarazioni liriche, r. 48, garantiscono, agli occhi di Emilio, un fascino seduttivo altrimenti inesistente), per un altro costituiscono i filtri che separano il personaggio dai fatti reali e lo risarciscono sul piano fantastico della propria incapacità di agire.
Si tratta di un gratificante autoinganno, che rivela l’inettitudine di Emilio ma gli permette anche di sopravvivere, evitando la brutta fine di Alfonso in Una vita. Il protagonista di Senilità traveste infatti l’esistenza con le false verità del romanzo, la «letteraturizza», frapponendo tra sé e la quotidianità lo schermo consolante della finzione: a differenza di Alfonso, che si illude di poter realizzare i propri sogni di gloria letteraria, egli ha chiarissima coscienza […] della nullità della propria opera (r. 30). Conosce pertanto i propri limiti, si rende conto dell’inautenticità dei propri sentimenti, sa che il suo linguaggio è una falsificazione, un trucco, un artificio. Di conseguenza si nasconde dietro una cortina fumogena di teorie e di false identità, che l’incontro con la donna mette a dura prova.
Dinanzi ad Angiolina, dunque, Emilio recita la parte del corteggiatore prudente, oscillando tra un inconfessato desiderio sessuale (brama insoddisfatta di piaceri, r. 15) e ipocrite dichiarazioni di altruismo (egli afferma di voler procedere per il bene della ragazza, quando invece gli interessa avere con lei soltanto un’avventura facile e breve, r. 57). Vorrebbe dar prova di scaltrezza da dongiovanni esprimendo senza mezzi termini la volontà di sottomettere la donna, dominarla e ridurla a oggetto di svago come un giocattolo (r. 6), ma, alla prova dei fatti, scambiando Angiolina per una fanciulla semplice e ingenua, finisce per idealizzarla e comportarsi quindi da goffo romantico.
Le scelte stilistiche
L’inizio del romanzo, senza introduzione e subito nel centro dell’azione (in medias res), ricorda quelli della narrativa naturalista: alcuni critici hanno sottolineato, per esempio, l’affinità con l’incipit di Mastro-don Gesualdo di Verga, uscito appena nove anni prima rispetto a Senilità. Tuttavia le analogie finiscono qui, soprattutto se ci soffermiamo sul punto di vista della voce narrante. Prendiamo l’incipit del testo: le parole sono quelle del protagonista e il narratore sembra eclissato, intento solo a registrare i pensieri del personaggio. Poi però improvvisamente si introduce un’altra prospettiva, quella con cui il narratore smentisce la falsa generosità di Emilio, smontandone l’alibi altruistico per dirci le vere ragioni del suo disimpegno affettivo: la difesa dei valori della “carriera” e della “famiglia”.
VERSO LE COMPETENZE
Comprendere
1 Dividi il brano in sequenze e assegna un titolo a ciascuna di esse.
2 Che tipo di rapporto Emilio vorrebbe intrecciare con Angiolina?
ANALIZZARE
3 Nel testo l’autore ricorre ad alcuni diminutivi e vezzeggiativi. Individuali e spiega la ragione di questa scelta espressiva.
4 Nell’analisi del brano si fa riferimento al primo intervento del narratore esterno, che corregge e riporta alla realtà, senza mistificazioni, le false motivazioni di Emilio. Individua gli altri passi del brano in cui si coglie la presenza del narratore onnisciente.
INTERPRETARE
5 La descrizione di Angiolina è tutta fondata sull’idea della vitalità e della salute. Individua nel testo gli aggettivi, le espressioni e le immagini utilizzate per trasmettere quest’idea.
6 Dopo aver letto la biografia di Svevo, quali elementi in Emilio ti sembrano autobiografici?
7 Quanto incidono sull’atteggiamento di Emilio la famiglia e la carriera? E in che modo il narratore valuta il peso che esse hanno nella vita del protagonista?
sviluppare il lessico
8 Rifletti con Zeno sul peso delle parole, specialmente quelle relative all’ambito amoroso: “Ti amo”, “Ti voglio bene”, “Ti desidero”… Qual è, secondo te, l’uso corretto di queste espressioni? Le usi come sinonimi oppure no?
scrivere per...
raccontare
9 L’autore descrive l’incontro con Angiolina con gli occhi di Emilio. Prova a invertire il punto di vista e racconta in circa 30 righe la situazione narrata nell’ottica della ragazza.
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento