La produzione teatrale
intrecci MUSICA
La Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni
La tragica vicenda di compare Turiddu, protagonista della novella Cavalleria rusticana (nella raccolta Vita dei campi, 1880), ha riscosso uno straordinario successo anche al di là della pagina scritta. Prima una fortunatissima trasposizione teatrale (1884), poi due versioni cinematografiche (1916), seguite personalmente dall’autore, che fu tra i primi letterati italiani – in compagnia, tra gli altri, di d’Annunzio, Gozzano e la Serao – a collaborare con il cinema, abbozzando sceneggiature tratte dalle proprie opere.
La fama di Cavalleria rusticana è però, ancora oggi, affidata soprattutto all’opera lirica, musicata dal livornese Pietro Mascagni (1863-1945). Il libretto, scritto in soli due mesi dai livornesi Giovanni Targioni-Tozzetti (1863-1934) e Guido Menasci (1867-1925), ricalca quasi fedelmente la riduzione teatrale della novella verghiana, pur presentando differenze dovute alle necessità sceniche del melodramma. Una di queste è costituita, in apertura dell’opera, dal preludio cantato a sipario chiuso da Turiddu, il quale recita in dialetto la cosiddetta “siciliana”, una danza antica tutta vocale che dà immediatamente allo spettatore la sensazione di immergersi nella tormentata e violenta atmosfera che regna su tutta la vicenda. Celeberrimo è inoltre l’Intermezzo sinfonico, ripreso svariate volte da cinema e televisione.
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento