Dopo il naufragio in cui sono morti Bastianazzo e Menico, la Provvidenza è stata ripescata e riparata. Disperso il carico dei lupini, per renderne il valore a zio Crocifisso che li aveva ceduti a credito, i Malavoglia sono costretti a ipotecare la casa del nespolo, che in seguito lo stesso zio Crocifisso rileva, costringendo la famiglia a cercare un altro alloggio. Tuttavia essi non si danno per vinti e con la barca rimessa a nuovo cercano di realizzare maggiori guadagni per poter riacquistare la vecchia abitazione. Ma il mare rappresenta sempre un grande pericolo, capace di determinare da un momento all’altro un completo rovescio delle sorti. Una sera padron ’Ntoni e due nipoti, il giovane ’Ntoni e Alessi, mentre stanno tornando a casa dopo una giornata di pesca, vengono sorpresi da una tempesta.
T7 - Nella tempesta
T7
Nella tempesta
I Malavoglia, cap. 10
DENTRO IL TESTO
I contenuti tematici
Nel brano riguardante il naufragio della Provvidenza (▶ T6, p. 243) la tempesta veniva vista da terra e, più che rappresentata, era osservata nell’attesa trepidante dei paesani e soprattutto dei familiari. Qui invece l’autore la racconta, per così dire, “in diretta”, trasportando il lettore nel cuore dell’evento, sul mare, in mezzo alle onde, sotto la violenza del vento e della pioggia. Verga ci fa assistere allo scatenarsi degli elementi e alla lotta disperata di tre uomini (un vecchio, un giovane e un ragazzo) contro la furia della natura.
Le scelte stilistiche
L’evento è narrato dal punto di vista della comunità. Lo si osserva chiaramente dall’interpretazione che viene offerta, apparentemente in modo neutro, del salvataggio della Provvidenza dal naufragio: San Francesco misericordioso li udì, mentre andava per la burrasca in soccorso dei suoi devoti, e stese il suo mantello sotto la Provvidenza, giusto quando stava per spaccarsi come un guscio di noce sullo scoglio dei colombi, sotto la guardiola della dogana (rr. 115-118). Nel momento di massimo pericolo, quando tutto sembra perduto, un aiuto soprannaturale interviene a evitare la catastrofe: il magico mantello di san Francesco di Paola si oppone come una formidabile muraglia all’assalto del mare. Un fatto simile, per quanto possa apparire fiabesco, è perfettamente comprensibile nell’ottica della religiosità popolare. Che sia avvenuto un miracolo è la convinzione della gente umile, che non può spiegarsi altrimenti un salvataggio così prodigioso. «L’immagine complessiva che se ne fa il lettore è di quelle che spesso si vedono tuttora nei quadri ex voto che sono fissati sulle pareti dei santuari a ricordo di fatti miracolosi» (Di Salvo).
VERSO LE COMPETENZE
Comprendere
1 Come si comportano i tre personaggi di fronte al pericolo? Evidenzia le differenze nelle loro reazioni.
2 Che cosa significa l’espressione rivolta dal nonno ad Alessi che a mangiare sei buono anche tu (rr. 57-58)?
3 Perché la corda che sbatte in faccia a ’Ntoni alle rr. 122-123 gli pare meglio di una carezza?
4 Quale personaggio esce da questa disavventura più provato dal punto di vista fisico? Perché?
ANALIZZARE
5 Rileggi la seguente frase: Il mare era del color della sciara, sebbene il sole non fosse ancora tramontato, e di tratto in tratto bolliva tutt’intorno come una pentola (rr. 9-10). Quale tecnica narrativa tipica dei Malavoglia vi trovi utilizzata? Motiva la tua risposta.
6 Individua alcune similitudini. All’interno di quale opzione stilistica tipica di questo romanzo si inseriscono?
INTERPRETARE
7 Perché il giovane ’Ntoni pronuncia le parole delle rr. 77-79 con voce mutata?
8 Che cosa ti suggerisce l’uso del verbo “tremare” a proposito della Provvidenza (tremava come una foglia, r. 122)?
sviluppare il lessico
9 Il giovane ’Ntoni viene rimproverato dal nonno perché, durante la tempesta, ha imprecato («Sacramento!», r. 42): quali esclamazioni di rabbia, fatica, dolore o sorpresa sono ritenute socialmente accettabili e non sono classificate come turpiloquio? Scrivine almeno cinque.
T8
L’abbandono di ’Ntoni
I Malavoglia, cap. 11
Le pagine del brano che segue sono centrali dal punto di vista degli snodi narrativi del romanzo. ’Ntoni matura il proposito di abbandonare il villaggio per partire in cerca di fortuna. È un proposito a lungo meditato, una decisione rinsaldata dalle disgrazie abbattutesi sulla famiglia: il primo naufragio della Provvidenza con la scomparsa di Bastianazzo, la morte in guerra di Luca, l’abbandono forzato della casa del nespolo, il naufragio recente dal quale padron ’Ntoni, Alessi e lo stesso giovane ’Ntoni sono usciti vivi per miracolo. Ora lui è deciso a cambiare vita.
DENTRO IL TESTO
I contenuti tematici
Il “monolitico” orizzonte esistenziale dei Malavoglia è turbato al suo interno dall’irrompere di un diverso punto di vista. L’immobilità degli antichi costumi, professata da padron ’Ntoni, è messa in discussione dall’illusione, tipica delle giovani generazioni e qui incarnata dal nipote ’Ntoni, che fuggire dal presente e dal cerchio chiuso della tradizione significhi emanciparsi dall’arretratezza e spingersi verso il benessere. ’Ntoni è determinato e non lo smuovono dal suo proposito né le parole del nonno né le lacrime della madre, alla quale pure è legato da un tenerissimo affetto. Il giovane ha le idee chiare: egli non intende vivere la stessa vita che hanno vissuto le precedenti generazioni dei Malavoglia. A lui si contrappongono tutti gli altri personaggi: il nonno, la madre, Alessi, Nunziata, le vicine che raccontano vecchie storie e propongono indovinelli per sviare il discorso di ’Ntoni. Anche la sorella Mena tenta la strada della saggezza popolare, inanellando uno dietro l’altro proverbi e massime (Il peggio […] è spatriare dal proprio paese, dove fino i sassi vi conoscono, rr. 84-85; Beato quell’uccello, che fa il nido al suo paesello, r. 86). Tuttavia l’apologia degli affetti e della sicurezza domestica e l’appello al rispetto del sistema di valori tramandato, formulati da padron ’Ntoni (Sei quel che è stato tuo padre, e quel che è stato tuo nonno!, rr. 116-117), cadono nel vuoto: il giovane ha scelto di cambiare, desideroso di rinnegare il passato e di incamminarsi sui sentieri del nuovo.
Le scelte stilistiche
Le immagini scelte dall’autore sono tutte, come sempre, pertinenti all’ambiente sociale raffigurato: per esempio quella positiva del nido, contenuta nel proverbio ricordato da Mena alla r. 86, e ripresa dal vecchio ’Ntoni attraverso un altro proverbio (Ad ogni uccello, suo nido è bello, r. 142), che introduce l’idea di una comunità familiare e paesana protettiva e partecipe, come un nido, appunto, accogliente e sicuro. Invece l’asino, a cui si paragona ’Ntoni (al pari dell’asino di compare Mosca, r. 100), è emblema (negativo, dal punto di vista del giovane) della rassegnazione alla fatica e alla monotonia del vivere. All’immagine dell’asino si aggiungono, con lo stesso significato, quelle del cane alla catena (r. 146) e del mulo da bindolo (r. 147). Infine Mena, per esprimere il proprio disagio e la propria disillusione dopo la morte della madre, descrive sé stessa come un pesce fuori dell’acqua (rr. 192-193): espressione, questa, usata comunemente ancora oggi per indicare un senso di estraneità al mondo circostante.
VERSO LE COMPETENZE
Comprendere
1 Che cosa intende ’Ntoni quando afferma di non volere finire in bocca ai pescicani (r. 148)?
2 Riassumi i diversi atteggiamenti dei familiari di fronte all’ipotesi della partenza di ’Ntoni.
3 Qual è lo stato d’animo di ’Ntoni nel lasciare la famiglia?
ANALIZZARE
4 Nelle frasi che il nonno rivolge al giovane ’Ntoni alla r. 93 (O tu, che non vorresti lavorare più? Cosa vorresti fare? l’avvocato?) riconosci:
- a ironia.
- b sarcasmo.
- c un’antifrasi.
- d un ossimoro.
INTERPRETARE
5 Trascrivi i proverbi pronunciati da padron ’Ntoni e ricava da essi la sua visione della vita, spiegandola in poche righe.
6 Considera la seguente frase del vecchio ’Ntoni: E che faremo quando saremo ricchi? (rr. 132-133). Quale idea è implicita in essa?
7 Mentre parla al fratello per dissuaderlo dal partire, Mena sente il bisogno di stringersi allo stipite della porta (rr. 190-191). Come possiamo interpretare questo gesto? Che cosa ti suggerisce in merito al carattere della ragazza?
8 A un certo punto il vecchio ’Ntoni pronuncia, rivolto al nipote, queste parole: Ora non hai più né padre né madre, e puoi fare quello che ti pare e piace (rr. 200-201). Come mai a questo punto non prova più a trattenerlo?
scrivere per...
argomentare
9 Secondo te chi ha ragione? ’Ntoni o i suoi parenti? Il sogno di una vita diversa del ragazzo ti sembra irragionevole oppure comprensibile? Riesci a immedesimarti nel suo punto di vista? Esponi le tue opinioni in un testo argomentativo di circa 30 righe.
Dibattito in classe
10 Quali motivi spingono il giovane ’Nton ad andarsene di casa? Sono le stesse ragioni per cui, anche oggi, molti ragazzi lasciano il proprio paese per andare a “cercar fortuna” altrove o addirittura all’estero? Discutine con la classe.
Educazione CIVICA – Spunti di realtà
OBIETTIVO
8 LAVORO DIGNITOSO E CRESCITA ECONOMICA
Secondo alcuni dati dell’Istat risalenti al 2019, oltre 117.000 residenti nel Sud Italia e nelle isole si sono trasferiti nelle regioni dell’Italia centrale e, soprattutto, settentrionale; sono inoltre ben 816.000 gli italiani, perlopiù giovani intorno ai 25 anni, che hanno scelto di emigrare all’estero. Si tratta di numeri e di flussi che fanno riflettere, in buona parte legati alle difficoltà del nostro mercato del lavoro ma anche spiegabili considerando il diverso atteggiamento che oggi si tende ad avere dinanzi alla prospettiva di “cercare fortuna” e migliori condizioni di vita in un’altra realtà rispetto a quella in cui si è nati e cresciuti.
• Confronta le ragioni che spingono questi giovani a emigrare con quelle che hanno indotto ’Ntoni ad andarsene di casa e discutine con la classe.
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento