GLI SPUNTI DELLA CRITICA - Alberto Mario Cirese - I proverbi nei Malavoglia

GLI SPUNTI DELLA CRITICA

Alberto Mario Cirese

I proverbi nei Malavoglia

Il contributo dell’antropologo Alberto Mario Cirese (1921-2011) si sofferma su un aspetto centrale del tessuto stilistico del romanzo, che esplicita molto anche il suo orizzonte ideologico: la presenza di numerosissimi proverbi. Essi contribuiscono a rendere atemporale e non soggetto ai cambiamenti della Storia un mondo i cui valori risultano stabili e immutabili.

Anche su un piano di ricerca storica, i proverbi contengono un alto grado di capacità individuatrice di quel mondo di “povera gente” che i Malavoglia intendevano esprimere: essi sono non soltanto enunciazione di contenuti morali, di pratici convincimenti, di norme che lumeggiano un certo orizzonte culturale, ma sono anche e soprattutto connotazione caratteristica di una tonalità psicologica e, correlativamente, fatti di lingua e di “stile”. […] In effetti il proverbio è l’espressione di una fissità ideologica che si traduce in una fissità di formula: di rime, di cadenze metriche, di numero di sillabe. Ogni proverbio ha la sua propria formula, ma tutti ne hanno una, ed un’aria comune, pur nella diversità del metro e delle assonanze. E in questa formula, in questi schemi metrici e sintattici si può ritrovare agevolmente, io credo, il corrispondente stilistico di quell’“ingenuità morale” (per riprendere l’espressione crociana1), di quella assenza di dialettica, di quel sembrare ma non essere conclusione di un lungo investigare filosofico, di quell’essere o meglio di quel presentarsi come verità date tutte d’un colpo e non conquistate per successivi sviluppi, che è appunto l’essenziale della loro natura.

Ogni proverbio è in realtà il risultato di un certo processo mentale: di osservazioni, di esperienze, di connessioni che non si sono date per mitica rivelazione ma che sono nate da una storia, entro una storia. Tuttavia la storia vi è come inavvertita, non se ne ha più coscienza; ed ogni proverbio, pere chi lo ripete con intima adesione, è ab aeterno;2 un detto “antico” appunto. La storia vi si è contratta, fino ad annullarsi; cristallizzata, proprio come in quei sali di cui gli scienziati ci insegnano il lento sedimentarsi di piani e di angoli, ma che per noi, non intendenti, sono fatti da sempre a quel modo. La storia c’è, ma nascosta e, ciò che più conta, negata: «il motto degli antichi mai mentì», come dice padron ’Ntoni.


(Alberto Mario Cirese, Intellettuali, folklore, istinto di classe, Einaudi, Torino 1976)

COMPRENDERE IL PENSIERO CRITICO

1 Perché i proverbi sono un’importante fonte storica da cui ricavare informazioni sulla “povera gente” descritta nei Malavoglia?


2 Quale rapporto viene individuato dal critico tra i proverbi e la Storia?

Il magnifico viaggio - volume 5
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