Primo testo verista verghiano, la novella è pubblicata in quattro puntate nell’agosto del 1878 nel supplemento domenicale del quotidiano romano “Fanfulla”, e sarà inserita due anni dopo nella raccolta Vita dei campi. La vicenda vede come protagonista un ragazzo impiegato nel duro lavoro di una cava, disprezzato da tutti e costretto a confrontarsi senza consolazioni con la violenza che domina i rapporti umani e la realtà.
T2 - Rosso Malpelo
T2
Rosso Malpelo
Vita dei campi
Audiolettura
DENTRO IL TESTO
I contenuti tematici
La storia di Malpelo è quella di uno sfruttato: nella sua breve vita ha conosciuto soltanto il disprezzo della madre e della sorella, le angherie del padrone e dei compagni della miniera e l’implacabilità della sorte che ha ucciso, nella stessa cava in cui lavora, il padre, Misciu Bestia, l’unico al mondo che gli voleva bene (r. 54). Dalle sue esperienze, il ragazzo ha tratto una concezione dei rapporti umani che li vuole dominati da una sorta di legge della giungla, quasi una selezione darwiniana nella quale a prevalere è sempre il più forte. Mentre gli altri subiscono questo spietato sistema senza esserne consapevoli, egli ha compreso la brutalità del mondo, accettando con lucida dignità l’ingiustizia come un’immodificabile legge di natura. A tale legge nessuno può sottrarsi: tanto vale adeguarsi, adottando gli stessi strumenti violenti dei carnefici per insegnare ai più deboli (in questo caso, al suo unico amico Ranocchio) come reagire all’ineluttabile prepotenza della vita.
La sorte di Malpelo non è individuale. Accanto a lui compaiono nella novella altri personaggi che condividono la stessa condizione di esclusione. Mastro Misciu, Ranocchio e l’asino grigio sono anch’essi dei reietti, destinati a trovare prevedibilmente la morte nell’indifferenza generale. Il narratore, che fa da portavoce della mentalità paesana, assegna loro, non a caso, lo stesso epiteto: sono, infatti, rispettivamente un povero diavolaccio (r. 33), un povero ragazzetto (rr. 117-118) e una povera bestia (r. 98). Invece Rosso Malpelo non è gratificato dalla stessa compassione: perché? La risposta sta nella sua natura e nel possesso di qualità che gli altri vinti non hanno: l’orgoglio, la rabbia e la consapevolezza. Egli, brutto ceffo, torvo, ringhioso, e selvatico (r. 14), respinge la pietà del mondo (compresa la nostra), non intende suscitare compassione e non lancia patetici appelli ai buoni sentimenti.
Mai sfiorato dalla tentazione del vittimismo, Malpelo ha acquisito una visione disincantata e impietosa della realtà: animali, persone, perfino le cose (come la rena traditora, r. 145) combattono tra loro per esercitare la violenza del più forte. L’indifferenza che gli manifestano la madre e la sorella, le quali lo considerano come una bestia da fatica, e la perdita del padre, il solo che era capace di dedicargli attenzioni, lo hanno indotto a credere di non meritare l’amore degli altri. Egli si è perfino convinto di essere cattivo come tutti pensano e di dover ricoprire l’unico ruolo che il prossimo gli ha riservato, sia pure negativo (Sapendo che era malpelo, ei si acconciava ad esserlo il peggio che fosse possibile, rr. 102-103). Ciò spiega perché, nonostante la generosa protezione che cerca di garantire a Ranocchio (comportamento che il coro paesano interpreta come un malvagio esercizio di superiorità: le sue attenzioni sarebbero solo un modo per prendersi il gusto di tiranneggiarlo, rr. 123-124), sceglie di infierire sui più deboli con lo stesso spirito di sopraffazione che subisce lui stesso, in modo da insegnare le dure regole della vita (Se ti accade di dar delle busse, procura di darle più forte che puoi; così coloro su cui cadranno ti terranno per da più di loro, rr. 140-141).
Le scelte stilistiche
Verga delinea la tragica visione del mondo del suo protagonista rinunciando a ogni interferenza personale. Per questo affida la rappresentazione emotiva e caratteriale di Rosso Malpelo alla comunità dei paesani, dei familiari e dei minatori, di cui assume il punto di vista, secondo quel procedimento di delega della narrazione a un soggetto rappresentativo dell’ambiente dei personaggi che è una delle principali innovazioni tecniche realizzate dal Verismo. Il narratore, cioè, regredisce al loro livello, assumendone acriticamente i pregiudizi e la mentalità. È proprio dal coro paesano che conosciamo il marchio negativo impresso sul ragazzo, di cui i capelli rossi sono, per così dire, il suggello superstizioso: Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riescire un fior di birbone (rr. 1-2). In tal modo il carattere malvagio del protagonista viene legato al suo aspetto fisico. La voce narrante ci presenta dunque un personaggio cattivo e “comprensibilmente” emarginato.
VERSO LE COMPETENZE
COMPRENDERE
1 Riassumi il contenuto della novella in circa 15 righe.
2 Prima di quella di Malpelo, la novella è scandita da tre morti: quali?
3 Concentrando la tua attenzione sulla “lezione” che Rosso Malpelo impartisce a Ranocchio, sintetizza la sua filosofia di vita.
4 Il certo era che nemmeno sua madre aveva avuta mai una carezza da lui, e quindi non gliene faceva mai (rr. 169-170). Che significato ha questa frase? Quale immagine restituisce del rapporto che intercorre tra Malpelo e sua madre? Com’è, invece, il rapporto di Ranocchio con la madre?
ANALIZZARE
5 Nel primo periodo troviamo la presenza di due perché. Spiega il loro diverso significato logico.
6 Sicché nessun padre di famiglia voleva avventurarvisi, né avrebbe permesso che ci si arrischiasse il sangue suo (rr. 388-389). Sangue suo è una figura retorica: quale?
- a Catacresi.
- b Metafora.
- c Sineddoche.
- d Paronomasia.
7 Trova nel testo almeno due esempi di discorso indiretto libero e trasformali in discorso diretto.
8 Individua parole ed espressioni dialettali riconducibili all’ambiente siciliano.
9 Rintraccia nel testo i paragoni e le metafore che assimilano il protagonista a una bestia e al diavolo.
10 La novella annovera dieci personaggi, alcuni oppressori di Malpelo, altri oppressi come lui. Individuali e indica il loro ruolo riempiendo la seguente tabella.
Oppressori |
Oppressi |
11 Nella novella, la fabula e l’intreccio coincidono oppure Verga utilizza flash back e anticipazioni?
INTERPRETARE
12 Perché verso la fine del racconto viene inserito l’episodio dell’evaso? Che cosa intuisce Malpelo dalle parole di questo personaggio?
13 Nella novella Verga ricorre molto spesso all’uso dei colori. Quali sono quelli principali e quale valore simbolico è possibile attribuire loro?
sviluppare il lessico
14 Pur senza ricorrere al dialetto, Verga utilizza un linguaggio caratterizzato da un lessico e da una sintassi popolare. Trova un corrispettivo in italiano standard per i seguenti termini presenti nella novella.
sciancato • gabbare • minchione • crepare • busse • scapaccioni • di soppiatto • ruzzare • rimpiccolire • impiccio
scrivere per...
argomentare
15 Capovolgendo l’opinione del coro paesano, sostieni in un testo argomentativo di circa 20 righe le ragioni per le quali Malpelo è anche capace di gesti di bontà e generosità.
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento