L’autore

Giovanni Verga

1840-1922

Verga e noi


La letteratura sembra spesso divertirsi a depistarci e sorprenderci. Giovanni Verga è uno dei grandi autori italiani che maggiormente confonde la nostra ricerca di coerenza. Aristocratico di nascita e reazionario in campo politico, il caposcuola del Verismo compie il miracolo di realizzare, mediante una poetica innovativa, tecniche narrative originali e scelte stilistiche e linguistiche rivoluzionarie, la più efficace opera di denuncia del dolore e dell’oppressione della povera gente.

Anche se le vicende che egli racconta parlano di un’Italia che – almeno in gran parte – non esiste più, i protagonisti dei suoi capolavori e i loro drammi, individuali e collettivi, restano incancellabili nella nostra memoria, modello ed espressione di una certa idea della letteratura: amara, senza retorica, che non consola ma rivela la spietata logica del mondo.

Certo, Verga è uno scrittore difficile, che non lusinga noi lettori regalandoci facili sentimenti, il conforto della fede, il piacere dell’avventuroso o il dolce gusto del lieto fine. Se nella letteratura cerchiamo l’idillio patetico o il brivido di un colpo di scena inatteso, l’autore di Rosso Malpelo e dei Malavoglia non fa per noi. E tuttavia, proprio nello sguardo impersonale sulla realtà, nella critica dei miti progressisti e nell’assenza di ogni tentazione populistica, sta il fascino magnetico della sua opera. Basta immergersi nel suo mondo vivo e drammatico per provare la magia che tutti desideriamo nelle storie e nei personaggi di ogni tempo: l’immedesimazione.

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento