I sonetti e le odi

VIDEO I sonetti, le odi e le Grazie di Ugo Foscolo | I sonetti e le odi | Il Neoclassicismo delle odi Il Neoclassicismo foscoliano si esprime inizialmente nelle odi (poi, in maniera più complessa e problematica, nelle Grazie). Le 18 strofe di A Luigia Pallavicini caduta da cavallo, composte fra il marzo e l aprile del 1800, sono un invito alle Grazie affinché aiutino la nobildonna a guarire dai postumi della caduta, servendosi dei balsami cari a Venere. Un altra guarigione è celebrata nelle 13 strofe di All amica risanata (1802), scritta per Antonietta Fagnani Arese, in cui si svolge il tema della divinizzazione della bellezza femminile a opera della poesia, in forme più armoniose e compiute rispetto alla prima ode. Il Romanticismo dei sonetti Nei 12 sonetti, i chiaroscuri del carattere e del pensiero di Foscolo si esprimono con decisi accenti romantici. Di forma apparentemente tradizionale, tutti anepigrafi (cioè senza titolo, che verrà aggiunto più tardi da editori ottocenteschi) in modo da suggerire l idea del flusso continuo di un racconto unitario, questi componimenti ingannarono lo sguardo poco attento e superficiale della critica a lui contemporanea, che non ne colse l originalità, espressa in particolare dai quattro sonetti maggiori (Alla sera; A Zacinto; In morte del fratello Giovanni e Alla Musa), dove emerge con forza la vocazione autobiografica del poeta. La lezione di Petrarca e di Alfieri si dimostra qui perfettamente assimilata e dà luogo a una forma complessa e cesellata, in cui si riconosce inoltre l impronta dell unico autore cinquecentesco degno di essere letto secondo Foscolo: Giovanni Della Casa, maestro nell uso dell enjambement. Alla struttura fissa del sonetto petrarchesco, basata sulla simmetria e sulla distribuzione equilibrata dei concetti tra quartine e terzine, Foscolo sostituisce un architettura più mobile e articolata, con variazioni che possono riguardare anche lo schema delle rime. Testi PLUS A Luigia Pallavicini caduta da cavallo Al sole Analisi INTERATTIVE A Bonaparte liberatore Alla sera / T6 / Sonetti, 1 Composto tra il 1802 e il 1803, ma collocato in posizione di apertura nell edizione definitiva delle Poesie (1803), il sonetto dedicato alla sera è un espressione compiuta dell io lirico foscoliano: riflessivo, meditativo, raccolto, perfettamente intonato al gusto dell immaginario notturno che si andava diffondendo in Europa proprio in quell epoca, e che costituisce uno dei segnali più forti dell espansione della nuova sensibilità romantica. / La fine del giorno e la fine della vita / METRO Sonetto con schema di rime ABAB ABAB CDC DCD. Audio LETTURA 4 Forse perché della fatal qu ete tu sei l immago a me sì cara vieni o Sera! E quando ti corteggian liete le nubi estive e i zeffiri sereni, 1 Forse: l incipit riecheggia l esordio di un sonetto (Forse però che respirar ne lice) del poeta cinquecentesco Giovanni Della Casa. fatal qu ete: la quiete della morte, fatale perché ordinata dal destino. 2 immago: immagine (è una deformazio- ne del latino imago). 3-4 ti corteggian sereni: ti accompagnano le nubi estive e i dolci venti sereni (che sono sereni e insieme portano serenità). Le nuvole e i venti (zeffiri) formano un corteo metaforico della Sera personificata, che scende sulla Terra come una divinità. L AUTORE / UGO FOSCOLO / 89

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento