T1 - Tutto è perduto

mondo campestre. Ma la riscoperta di una dimensione felice è presto contraddetta dalla realtà, pronta a rivelare la fragilità di questa effimera armonia. La fusione tra uomo e natura è infatti un illusione, di cui la Storia ha cancellato ogni speranza. La Storia La sconfitta di Jacopo è irrevocabile, in quanto inscritta all interno di un meccanismo spietato in cui non c è più spazio per la fiducia illuministica nel progresso. Il suo fallimento personale è lo specchio di una più vasta delusione storica e coincide con il venir meno delle speranze di libertà, illusoriamente alimentate dalla Francia post-rivoluzionaria e sacrificate alle ferree necessità del potere. I termini di questa delusione sono fissati fin dalla prima frase del romanzo: «Il sacrificio della patria nostra è consumato , dove all idea di patria è subito accostata quella del «sacrificio , che sarà insieme individuale e condiviso con la comunità dei «pochi uomini buoni , cioè dei coraggiosi difensori della giustizia e della libertà. Lo stile L autore riesce a far parlare il suo protagonista con una immediatezza coinvolgente, che con il suo impeto sembra quasi aggredire il lettore: scrivendo in prima persona e adottando la forma epistolare, la voce del narratore assume una forza stupefacente e moderna. Tuttavia la scrittura è di tipo classico: è vero che l accademismo della prosa italiana, con le sue frasi articolate e latineggianti, viene accuratamente evitato, ma al tempo stesso Jacopo aspira a dominare la materia bruciante dei propri sentimenti, per tradurla in una forma dotata di misura e armonia. La sua prosa è densa di esclamazioni e scarti improvvisi, ma anche di lunghi periodi ipotattici scanditi da un ritmo incalzante. Ne consegue una mescolanza febbrile di registri, ora tragici e solenni, ora lirici ed elegiaci: uno stile composito da cui non sono escluse l enfasi retorica e una ricerca di toni aulici che sfocia talvolta nell oratoria. Tutto è perduto / T1 / Ultime lettere di Jacopo Ortis, Parte prima Dopo l avviso Al lettore di Lorenzo Alderani, l amico fittizio del protagonista che ne pubblica l epistolario, il romanzo si apre con la prima lettera di Jacopo (datata 11 ottobre 1797), il quale, rifugiatosi sui colli Euganei per sottrarsi alle persecuzioni contro i patrioti veneziani, prevede la perdita della libertà di Venezia, sacrificata sull altare delle convenienze politiche, come puntualmente avverrà pochi giorni dopo, in seguito al trattato di Campoformio. / La tragica sorte della patria / 5 Al lettore Pubblicando queste lettere, io tento di erigere un monumento alla virtù sconosciuta;1 e di consecrare alla memoria del solo amico mio quelle lagrime, che ora mi si vieta di spargere su la sua sepoltura. E tu, o Lettore, se uno non sei di coloro che esigono dagli altri quell eroismo di cui non sono eglino2 stessi capaci, darai, spero, la tua compassione al giovine infelice dal quale potrai forse trarre esempio e conforto. Lorenzo Alderani 1 alla virtù sconosciuta: citazione esplicita da Al- fieri, autore dell opera La virtù sconosciuta (1786). Come Alfieri aveva voluto svelare ai lettori la nobiltà d animo dell amico erudito Francesco Gori Gan- dellini, così il personaggio fittizio, Lorenzo Alderani, raccoglie le lettere dell amico Jacopo Ortis per ricordarne al mondo l eroismo disperato e tragico. 2 eglino: essi. L AUTORE / UGO FOSCOLO / 65

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento