Il magnifico viaggio - volume 4

PROVA 1 125 130 135 140 145 150 155 160 165 Don Pietro Manzoni, triste e solitario, contemplava insieme la fine del suo matrimonio e la fine d un epoca: nella sua città regnava il disordine e la confusione; vi si affollavano quei soldati che gli erano odiosi; era un uomo all antica, e vedeva intorno a sé travolta da una bufera la stabilità civile e religiosa in cui aveva vissuto; lasciò la casa sui Navigli che ospitava troppi ricordi e si trasferì in una casa in contrada Santa Prassede; ma passava gran tempo nella quiete del Caleotto; raramente vi faceva venire il bambino. Ricevette un giorno, dal rettore del collegio dei Padri Somaschi, una deplorazione: Alessandro s era tagliato il codino, desiderando esprimere la propria simpatia per le idee nuove che soffiavano ovunque. Nel 1797, muore Pietro Verri, lui pure d un colpo apoplettico. Quanto al fratello Giovanni Verri, se n era andato a vivere a Belvedere sul lago di Como, con la sua amante, certa signora Curoni, e il marito di lei. Giulia, a Parigi, viveva felice. Aveva finalmente tutto quello che le era fin allora mancato. Era libera. Viveva con un uomo che amava e che l amava, in una grande città dove il fatto che essi non fossero uniti in matrimonio non creava problemi. Viveva con un uomo d animo nobile e di natura generosa. Viveva con un uomo bello Carlo Imbonati era bello , ricco, ammirato e stimato da tutti. Abitavano in una bella casa, in un bel quartiere, in place Vend me. Avevano molti amici. Il suo proprio cognome d origine, Beccaria, d improvviso le piacque, essendo noto a tutti nei circoli culturali e mondani. Era accolta ovunque cordialmente e festosamente. Ognuno ricordava la figura di suo padre, e il famoso libro Dei delitti e delle pene. La lunga sua controversia giudiziaria col padre, i conflitti col padre amari e umilianti, e i rancori e i risentimenti che aveva ammassato dentro di sé contro di lui e che per tanto tempo l avevano avvelenata, erano ormai cosa remota e d altronde li aveva placati e dissipati la morte. A quel ragazzetto che aveva a Merate, nel collegio dei Padri Somaschi, non pensava spesso. Egli faceva parte della sua vita antica, spregevole e buia, e su quella testa di bambino pesavano ombre, sensi di colpa che non desiderava evocare e ricordare. Non gli scriveva mai. Le persone più care che avevano in Francia, lei e Imbonati, erano due che vivevano insieme, come loro, senza essere sposati, Claude Fauriel3 e Sophie de Condorcet.4 Vivevano nei dintorni di Parigi, a Meulan, in una casa che era stata un tempo un monastero e che era chiamata La Maisonnette.5 Giulia sognò d avere anche lei una casa in campagna, che avrebbe chiamato La chaumière.6 Sophie de Condorcet era allora sui trent anni. Era bruna, con la carnagione olivastra. Aveva avuto un esistenza ricca di vicende. Suo marito, marchese Condorcet, filosofo e matematico, era girondino; caduti i girondini nel 1792, lo cercavano per arrestarlo; si nascose in una casa di contadini; la moglie veniva a trovarlo vestita da contadina, e intanto aveva chiesto il divorzio, per salvare i beni confiscati. Poi Condorcet tentò di fuggire, fu preso, e s avvelenò con lo stramonio; aveva avuto lo stramonio da un amico medico, Pierre Cabanis. Vedova, Sophie per mantenere la figlia, la sorella e una vecchia governante, andava ogni giorno alle carceri e faceva il ritratto ai condannati alla ghigliottina. Riebbe in parte i beni confiscati. Conobbe Claude Fauriel un giorno mentre passeggiava per il Jardin des Plantes; amavano la botanica entrambi. Essa lo soffiò a Madame de Sta l,7 con la quale egli aveva una relazione in quel periodo. Rimasero comunque amici, Madame de Sta l e Fauriel. 3 Claude Fauriel: critico letterario e filologo francese (1772-1844). 4 Sophie de Condorcet: scrittrice francese (1764-1822). 5 La Maisonnette: in francese, «La casetta . 6 La chaumière: in francese, «La capanna . 7 Madame de Sta l: scrittrice francese (1766-1817). Prove sul modello INVALSI / 503

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento