Il magnifico viaggio - volume 4

La fortezza dello Spielberg (Boemia), dove fu rinchiuso Silvio Pellico. ne come libro di edificazione spirituale e come testo scolastico. Nel 1837 pubblica invece due volumi di Poesie inedite (anch esse per lo più di argomento religioso). Le mie prigioni Tuttavia la fama di Pellico oggi è dovuta principalmente, se non esclusivamente, al libro di memorie Le mie prigioni (1832), il più celebre documento della letteratura italiana patriottica dell Ottocento. La fortuna dell opera fu immediata ed estesa, in tutta Europa e perfino, come disse il patriota Federico Confalonieri, «tra le selvagge capanne dell Alabama, dell Indiana e dell Illinois . Di famiglia religiosissima, Pellico in gioventù si era allontanato dalla fede, per tornarvi poi negli anni del carcere: e difatti scrive le sue memorie di prigionia allo scopo di dimostrare, con il suo esempio, di quale conforto sia la religione nella sventura. Le mie prigioni vengono accolte dovunque con grande favore soprattutto per l equanimità dell autore nel giudicare i suoi stessi carcerieri e per la nitidezza della rappresentazione, lontanissima dal vaporoso sentimentalismo allora di moda (presente a tratti anche nelle altre opere dello stesso Pellico). La popolarità del libro portò a una conseguenza che l autore non aveva previsto, e cioè che esso, più che alla propaganda etico-religiosa, servì a quella patriottica, prima in Italia e poi anche all estero, dove ebbe ristampe e numerose traduzioni, suscitando ovunque simpatia per l Italia e odio contro il regime austro-ungarico. Di ciò ben s accorse il cancelliere austriaco Metternich, che invano tentò di screditare il racconto di Pellico e di farlo mettere all Indice dalla Chiesa cattolica; non ebbe torto chi disse (ma non fu Metternich, come vuole la tradizione) che esso danneggiò l Austria più di una battaglia perduta. Il narratore e i personaggi Oltre alla figura del protagonista-narratore autobiografico, nell opera Pellico delinea una galleria di uomini e donne dai tratti umani, venati di partecipe pietà, con i quali l autobiografico protagonista entra in fraterna comunione: il carceriere dello Spielberg Schiller, rude ma buono; la figlia della custode dei Piombi di Venezia, l umile Zanze; perfino la donna di mala vita , Maddalena, che porta nella voce e nei modi un accento di infelice umanità. Tutti i personaggi sono, a prescindere dal proprio ruolo di carcerati e vittime o di carcerieri e aguzzini, alla ricerca dei valori cristiani della carità e della bontà, capaci di salvaguardare la coscienza dalle brutture e dalle violenze della Storia. IL GENERE / IL ROMANZO IN EUROPA E IN ITALIA / 479

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento