Il magnifico viaggio - volume 4

185 190 195 200 tà, e quel suo piglio riciso83 ed austero m avevano annebbiato l intelletto, e mi partii, a conti fatti, che l odio contro i patrizi veneziani superava d assai perfino il risentimento contro i bersaglieri francesi. La tremenda disgrazia della Contessa mi parve una goccia d acqua in confronto al mare di beatitudine che ci sarebbe venuto addosso pel84 valido patrocinio dell esercito repubblicano. Quel cittadino Bonaparte mi pareva un po aspro un po sordo85 un po anche senza cuore, ma lo scusai pensando che il suo mestiere lo voleva pel momento così. E a questo modo lasciai a poco a poco darsi pace la morta, e tornai col pensiero ai vivi: cosicché nella lettera che scrissi a Venezia per partecipare86 il triste caso alla famiglia, ne affibbiai forse più la colpa all improvvidenza87 delle venete magistrature, e alla sciocca paura del popolo, che alla barbara sfrenatezza degli invasori. Il Cappellano fu molto meravigliato di vedermi tornar a Fratta con le mani piene di mosche,88 e tuttavia più calmo e contento di quando n era partito. Monsignore89 e il Capitano90 che s erano raccovacciati91 in castello udirono con terrore il racconto del mio colloquio col general Bonaparte. «L avete proprio veduto? , mi chiese il Cappellano. «Capperi se l ho veduto! si faceva anzi la barba . «Ah! si rade anche la barba? io invece avrei creduto che la portasse lunga . «A proposito , saltò su Monsignore, «dopo la morte della mamma (lungo respiro) «non mi son più raso né il mento né la chierica.92 Faustina, dico , (anche costei era tornata), «mettete su la cocoma93 dell acqua! . 83 riciso: determinato. 84 pel: per il. 85 un po sordo: alle ragioni di Carlino e alla sua accorata richiesta di giustizia. 86 partecipare: comunicare. 87 improvvidenza: stoltezza. 88 con le mani piene di mosche: senza aver ottenuto alcunché. 89 Monsignore: monsignor Orlando di Fratta, fratello del conte. 90 il Capitano: il capitano Sandracca, de- putato a difendere il castello. Nel romanzo rappresenta l emblema di un militarismo tronfio ma impotente. 91 raccovacciati: rintanati. 92 chierica: tonsura (rasatura del capo un tempo obbligatoria per i sacerdoti cattolici). 93 cocoma: cùccuma, recipiente in cui si scalda l acqua. DENTRO IL TESTO La delusione storica I contenuti tematici Carlino crede in Napoleone e nei valori da lui incarnati, ma non può accettare la cieca violenza che si accompagna al passaggio dei soldati francesi e, più in generale, a ogni processo rivoluzionario. L ironia del narratore si appunta sulle caratteristiche di un mutamento politico e sociale che, ripercorso da Nievo con il senno di poi, mostra precocemente le proprie contraddizioni intrinseche: Gli ospiti che comandavano, i padroni che ubbidivano (rr. 101-102). Di fatto i francesi, occupando il territorio della Repubblica veneta, hanno violato il diritto delle genti, spodestando chi aveva il diritto di comandare. Emerge qui un motivo di tipo patriottico-risorgimentale, ribadito dalla lamentazione attorno all inerzia politica del popolo italiano, da troppo tempo assuefatto alla dominazione straniera: Questo era il frutto della nullaggine politica di tanti secoli: non si credeva più di essere al mondo che per guardare; spettatori e non attori (rr. 106-107). Napoleone stesso viene descritto come un abile intrigante (egli mestava in fin d allora nel torbido, rr. 112-113), che all apparenza si comporta democraticamente, mentre in realtà cerca di perseguire i propri ambiziosi piani espansionistici. Il giudizio sul generale è severo: la sua sordità alle ragioni della giustizia viene da Carlino, come da Nievo considerata inaccettabile. Le scelte stilistiche Un ritratto ironico La figura di Napoleone è delineata all insegna di un amara ironia: all epoca dei fatti descritti Bonaparte accetta ancora (prima che prenda piede un culto della personalità che avrà ca- 474 / IL PRIMO OTTOCENTO

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento