Il magnifico viaggio - volume 4

55 60 65 70 75 80 dove si temprano le momentanee e grandissime virtù,35 e i grandi e duraturi vizii delle ballerine, delle cantanti, delle attrici e delle avventuriere. La Pisana mostrava fin da fanciulletta una rara intelligenza; ma questa le si veniva viziando fin d allora fra le frivolezze e le vanità cui era lasciata in balìa. La moglie del capitano Sandracca,36 la signora Veronica, che le faceva da maestra, durava una bella pazienza a raccogliere per un quarto d ora il suo cervellino nella riga che le toccava compitare.37 Sicura d apprendere tutto con somma agevolezza,38 la ragazzina studiava il primo pezzo della lezione e lasciava il resto; ma così, anziché fortificarsi la facilità dell imparare, si generava in lei quella di dimenticare. Le lodi talvolta la spronavano a mostrarsene degna; ma poco stante39 qualche capriccio le facea porre da un canto40 questa breve ambizioncella.41 Avvezza a condursi colla sola regola del proprio talento,42 la voleva cambiare divertimenti ed occupazioni ogni tratto;43 non sapendo che questo è il vero mezzo per annoiarsi di tutto, per non trovar più né requie né contento44 nella vita, e per finire col non sentirsi mai felici appunto per volerlo esser troppo e in cento modi diversi. La scienza della felicità è l arte della moderazione; ma la piccina non potea vedere tant oltre,45 e sbizzarriva così, poiché gliene davano ampia facoltà.46 Superba di comandare e d esser la prima in tutto, e di veder le cose ordinate a modo proprio, non è strano ch ella cercasse accomodarle colla bugia, quando non le conosceva tali47 da indurre negli altri l opinione altissima che la voleva far concepire di sé. Siccome poi tutti la adulavano e fingevano crederle, ella pigliava sul serio cotal dabbenaggine;e neppur si curava di render verisimili le sue fandonie.48 Soventi49 accadeva che per dar ragione di una ne dovesse inventar due; e quattro poi per portar avanti queste due, e così via di seguito fino all infinito. Ma la era d una fecondità50 e d una prontezza prodigiosa senza mai scomporsi o mostrar timore che altri non credesse51 o curarsi degl impicci52 che le potessero derivare dalla sua fintaggine.53 Credo la si avvezzasse tanto a far la comica54 che a poco a poco non sapea nemmen discernere in se stessa il vero dall immaginato. Io poi, costretto sovente a tenerle il sacco,55 lo teneva con tanto malgarbo che si scopriva tosto il marrone;56 ma mai ch ella perciò mostrasse dispetto57 o rincrescimento: sembrava che fosse già disposta a non aspettarsi di meglio da me, o che si credesse tanto superiore da non doversi le sue asserzioni porre in dubbio per la contraria testimonianza di un terzo. Gli è vero che i castighi toccavano tutti a me; e che almeno per questo lato58 la sua 35 le momentanee virtù: quelle virtù pur grandi ed eroiche, ma instabili e passeggere. 36 capitano Sandracca: il comandante delle poche milizie del feudo costituito dal castello di Fratta. 37 nella riga compitare: nella riga del libro che la bambina doveva sillabare, ovvero leggere parola per parola. 38 somma agevolezza: grande facilità. 39 poco stante: poco dopo. 40 da un canto: da parte. 41 breve ambizioncella: piccola ambizione di breve durata. 42 Avvezza talento: abituata ad agire seguendo come sola regola il proprio capriccio (talento). 43 ogni tratto: continuamente. 44 né requie né contento: né pace né soddisfazione. 466 / IL PRIMO OTTOCENTO 45 tant oltre: tanto avanti, così lontano. 46 sbizzarriva facoltà: si abbandonava ai suoi impulsi bizzarri, poiché gliene davano la possibilità. 47 non le conosceva tali: non le riconosceva, non le apparivano tali. 48 fandonie: invenzioni, menzogne. 49 Soventi: sovente, spesso. 50 la era d una fecondità: aveva una grande inventiva per le bugie. 51 che altri non credesse: che qualcuno non le credesse. 52 impicci: conseguenze sgradevoli. 53 fintaggine: abitudine a mentire. 54 Credo la comica: credo che si abituasse tanto a far la commediante (cioè a fingere). 55 tenerle il sacco: essere suo complice nelle bugie. 56 il marrone: l imbroglio, la malefatta. 57 dispetto: stizza, irritazione. 58 per questo lato: da questo punto di vista. Le parole valgono dabbenaggine Essere perbene è una bella cosa: una «persona perbene , infatti, è onesta, proba, dal punto di vista sociale e morale. Essere dabbene, invece, è decisamente meno positivo. La dabbenaggine, infatti, è la semplicità d animo e di mente, soprattutto in senso deteriore, cioè credulità , balordaggine : «essere, mostrarsi di una incredibile dabbenaggine ; «tutti approfittano della sua dabbenaggine ; «s è ridotto così per troppa dabbenaggine . Abbiamo detto che l aggettivo perbene ha un significato positivo; non così, però, il sostantivo perbenismo. Che cosa significa?

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento