Il magnifico viaggio - volume 4

235 240 245 Jean Valjean tremava in tutte le membra; prese i candelieri macchinalmente con aria smarrita. «Ora , disse il vescovo, «andate in pace. A proposito quando ritornerete, amico mio, è inutile passare dal giardino; potrete sempre entrare e uscire per la porta della strada; è chiusa soltanto col saliscendi,35 giorno e notte . Poi volgendosi ai gendarmi: «Signori, potete ritirarvi . Questi si allontanarono. Jean Valjean era come uno che stia per svenire. Il vescovo si accostò a lui e gli disse a voce bassa: «Non dimenticate, non dimenticate mai che mi avete promesso di adoperar questo denaro per diventare un galantuomo . Jean Valjean che non si ricordava affatto di aver promesso qualche cosa, restò interdetto. Il vescovo aveva calcato su queste parole mentre le pronunziava: poi quasi con solennità36 continuò: «Jean Valjean, fratello, non appartenete più al male, ma al bene; io compro37 la vostra anima; la sottraggo ai pensieri neri e allo spirito di perdizione e la dono a Dio . 35 saliscendi: meccanismo di chiusura di una porta costituito da una spranghetta di metallo o di legno che si alza e si abbassa. 36 quasi con solennità: come se pronun- ciasse la formula dell assoluzione sacramentale. 37 compro: riscatto, libero. Il verbo rimanda al sacrificio di Cristo che ha redento gli uomini. Le parole del vescovo sono quasi un esorcismo, una liberazione di Jean dal dominio del male. DENTRO IL TESTO La gratuità del dono L umanitarismo di Hugo I contenuti tematici Jean Valjean, stanco e lacero per il lungo viaggio, ha un aspetto sinistro, tanto che sia la governante sia la sorella del vescovo all inizio si spaventano per la sua presenza. Myriel invece è calmo e tranquillo. Dopo aver udito la storia di Jean, ordina senza alcuna esitazione di apparecchiare la tavola anche per lui con le stoviglie migliori e di preparargli il letto con lenzuola fresche di bucato. Il prelato lo tratta con rispetto e dignità: per lui ogni povero e bisognoso ha nome di fratello e va accolto prontamente, come ha insegnato a fare Gesù. Per questo quando Jean Valjean tradisce la fiducia che gli è stata accordata rubando l argenteria a lui che l ha ospitato tanto amorevolmente, quando nessuno prima lo aveva accolto il monsignore non si turba affatto. La carità cristiana lo spinge a perdonare e a scommettere sulla possibile redenzione della pecorella smarrita . E infatti non verrà smentito: dopo l incontro con il vescovo, Jean Valjean terrà una condotta esemplare, impegnandosi in prima persona a contrastare l ingiustizia e la malvagità degli uomini. Al di là del carattere religioso dell episodio, l autore vi trasfonde soprattutto la propria concezione etica e umanitaria: l estrema severità delle punizioni, le condizioni rigidissime quando non addirittura disumane delle carceri, lo sfruttamento dei reclusi costretti ai lavori forzati non fanno altro che esacerbare l animo dei detenuti, negando alla pena quel valore rieducativo che secondo Hugo dovrebbe avere. In tal modo lo scrittore trasmette, attraverso il racconto, una serie di tesi civili inerenti ai temi dell ingiustizia sociale e della necessità di un recupero degli emarginati. Attraverso l esempio della carità disinteressata del vescovo Myriel, Hugo critica inoltre la religiosità di facciata della Chiesa ufficiale, che non sa farsi carico dei problemi del prossimo: al contrario, lo spirito di povertà e di accoglienza di questo personaggio il quale incarna l ideale del bene che vince sul male, come nei Promessi sposi fra Cristoforo e il cardinal Borromeo costituisce per lo scrittore un valido modello di comportamento da proporre ai lettori. IL GENERE / IL ROMANZO IN EUROPA E IN ITALIA / 441

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento