Il magnifico viaggio - volume 4

105 110 115 120 125 130 135 140 La governante capì e andò a prendere nella camera da letto di monsignore i due candelabri d argento ch essa depose sul tavolo ben accesi. «Signor curato , disse l uomo, «siete buono. Non mi disprezzate: mi accogliete in casa vostra; accendete per me le vostre candele. Eppure non vi ho nascosto da dove venivo e che sono un miserabile . Il vescovo gli si sedette vicino, gli toccò con dolcezza la mano. «Non avevate bisogno di dirmi chi eravate; questa non è la mia casa, è la casa di Gesù Cristo. Questa porta non chiede a colui che entra se ha un nome, ma se ha una sofferenza. Voi soffrite; avete fame e sete, siate il benvenuto. E non ringraziatemi, non ditemi che vi ospito in casa mia. Qui nessuno è in casa propria, tranne chi ha bisogno di un asilo. Lo dico a voi che passate, siete qui padrone più di me stesso. Qui, tutto è vostro. Che bisogno ho di sapere il vostro nome? D altronde, prima che me lo diceste, ne avevate uno che conoscevo . L uomo spalancò gli occhi stupito. «Davvero? Sapevate come mi chiamo? . «Sì , rispose il vescovo, «vi chiamate mio fratello . «Guardate, signor parroco! , esclamò l uomo, «entrando qui avevo tanta fame; ma siete così buono che adesso non so più quel che ho; mi è passata . Il vescovo lo guardò e gli chiese: «Avete sofferto molto? . «Oh! la casacca rossa,23 la palla al piede, un tavolaccio per dormire, il caldo, il freddo, il lavoro, la ciurma,24 le bastonate! La doppia catena per nulla, la segreta25 per una parola. Anche ammalato a letto, la catena. I cani, i cani sono più fortunati. Diciannove anni, ne ho quarantasei. E adesso il passaporto giallo; ecco! . «Sì , rispose il vescovo, «voi uscite da un luogo di dolore. Sentite: vi sarà più gioia in cielo per il volto in lacrime di un peccatore pentito che per la veste bianca di cento giusti.26 Se uscite da quel luogo di sofferenze con pensieri di odio e di collera contro gli uomini, siete degno di pietà, se ne uscite con pensieri di benevolenza, di dolcezza, di pace, siete migliore di tutti noi . Intanto la signora Magloire aveva servito la cena; una zuppa fatta con acqua e olio, pane e sale, un po di lardo, un pezzo di montone, dei fichi, un formaggio fresco, e un grosso pane di segala. Aveva aggiunto lei stessa all abituale pasto del vescovo una bottiglia di vino vecchio di Mauves. La faccia del vescovo assunse d un tratto quella espressione di gaiezza propria alle nature ospitali: A tavola! disse con vivacità e, com era sua abitudine quando qualche forestiero desinava con lui, fece sedere l uomo alla sua destra. La signorina Baptistine, perfettamente calma e tranquilla, prese posto alla sua sinistra. Il vescovo recitò il benedicite 27 e poi scodellò egli stesso la zuppa secondo il solito. L uomo incominciò a mangiare avidamente. Improvvisamente il vescovo disse: «Ma mi pare che qualcosa manchi su questa tavola . Infatti la signora Magloire aveva messo soltanto le tre posate assolutamente indispensabili. Era invece l uso della casa, se il vescovo aveva qualcuno a pranzo, 23 la casacca rossa: l uniforme dei car- cerati. 24 la ciurma: i compagni di prigionia. 25 segreta: cella di rigore. 26 vi sarà più gioia cento giusti: è la pa- 438 / IL PRIMO OTTOCENTO rabola evangelica della pecorella smarrita. Essa fu raccontata da Cristo ai farisei che mormoravano contro di lui perché riceveva pubblicani e peccatori: «Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione (Luca, 15,7). 27 il benedicite : la tradizionale preghiera che si recita prima dei pasti.

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento