Il magnifico viaggio - volume 4

consumata, monca, lurida, invalida, moribonda, rr. 104-105), ma anche di sgradevole sudiciume (le acque luride del lavandino, rr. 59-60; le pareti della sala da pranzo su cui la sporcizia ha impresso i suoi strati, r. 89; le salviette vinose di ogni commensale, rr. 93-94; le lampade dove la polvere si combina con l olio, r. 99; il lungo tavolo ricoperto di tela [ ] unta, r. 99 ecc.). A definire il quadro concorrono le notazioni di carattere olfattivo (fetore pestifero, r. 62; odore di pensione che sa di rinchiuso, di muffa, di rancido, rr. 81-82, di dispensa, di ospizio, di servizio, rr. 83-84). Insomma come scrive Balzac una miseria senza poesia; una miseria angusta, concentrata, squallida (rr. 108-109). Le persone Dalla descrizione della pensione si passa a quella di colei che la gestisce, la vedova Vauquer, il cui ritratto è tratteggiato senza alcuna simpatia, anzi enfatizzando i particolari (i capelli finti, il naso adunco, la figuCharles Albert d Arnoux Bertall, Madame ra tonda da bigotta, il sorriso falso, l occhio Vauquer, illustrazione per Le Père Goriot, vitreo di una ruffiana ecc.) che trasmettoXIX secolo. Parigi, Bibliothèque Nationale. no un complessivo senso di sgradevolezza. D altra parte il personaggio si accorda perfettamente all ambiente e viceversa: tutta la persona lascia presupporre la pensione, come la pensione lascia supporre la persona (rr. 122-123). In generale Balzac individuava un legame molto stretto tra ambiente e personaggi, applicando alla società le teorie dello scienziato e naturalista tienne Geoffroy Saint-Hilaire (1772-1844), secondo il quale l influenza dell ambiente spiegava le differenze tra le specie zoologiche. Il romanziere, istituendo un analogia tra il mondo animale e quello umano, estendeva questa concezione alle specie sociali da descrivere e da classificare: come l animale è determinato dall ambiente al quale si deve adattare, così l essere umano è diverso a seconda del sesso, dell epoca e dello spazio in cui si inserisce. La città di Parigi La rappresentazione di Parigi occupa un posto centrale nell opera di Balzac, che nel corso del tempo ha definito la città con molte immagini, spesso di segno negativo: donna sfuggente da conquistare o mostro da evitare, alveare, vulcano, fogna, palude dalle esalazioni fetide, immondezzaio, inferno. Nel prologo di un altro romanzo, La ragazza dagli occhi d oro, sono delineati cinque gironi simbolici, per certi versi simili a quelli dell Inferno dantesco, mossi dalla circolazione e dal potere del denaro, nei quali si distribuisce la popolazione di Parigi, vale a dire gli operai, i commercianti piccolo-borghesi, gli uomini d affari, gli artisti e gli aristocratici. Un realismo esemplare Le scelte stilistiche La descrizione della pensione di Mme Vauquer è un esempio perfetto del realismo di Balzac. I particolari si affastellano l uno sull altro, tanto che a un certo punto lo stesso scrittore si dichiara consapevole che un ulteriore indugio descrittivo ritarderebbe troppo l interesse di questa storia e i lettori non lo perdonerebbero (rr. 105-106). Non si tratta però di una rappresentazione fine a sé stessa, poiché ogni dettaglio è funzionale alla resa del quadro di insieme, vale a dire del mondo umano e sociale nel quale si collocherà la storia di papà Goriot. Il critico Erich Auerbach ha notato come, in questo brano, tutto «il paesaggio, la casa, i mobili, le suppellettili, gli abiti, i corpi, il carattere, il comportamento, il sentire, l agire, la sorte degli uomini sia imbevuto di una precisa «atmosfera [ ] morale che rimanda a una «situazione storica generale , quella della crisi sociale (crisi insieme economica e morale) della Francia negli anni in cui è ambientata la vicenda. 428 / IL PRIMO OTTOCENTO

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Il primo Ottocento