Il magnifico viaggio - volume 4

115 120 125 130 135 140 Quella stanza è in tutto il suo splendore quando, verso le sette del mattino, il gatto di Mme Vauquer, precedendo la padrona, salta sulle credenze ad annusare il latte contenuto nelle varie tazze coperte dai piatti e fa sentire le sue fusa mattutine. Subito dopo appare la vedova, conciata con una cuffia di tulle,22 sotto cui pende un posticcio di capelli finti23 mal sistemato, che cammina strascicando le pantofole grinzose. La faccia vecchiotta, paffutella, dal cui centro spicca un naso a becco di pappagallo, le manine grassocce, la figura tonda da bigotta, il corsetto24 troppo pieno e fluttuante,25 sono in armonia con quella sala, ove trasuda l infelicità e s annida la speculazione,26 di cui Mme Vauquer respira l aria calda e fetida senza provare nausea. L aspetto fresco come una prima gelata autunnale, gli occhi rugosi, la cui espressione passa dal sorriso stereotipato27 delle ballerine all amaro cipiglio28 dell esattore, insomma tutta la persona lascia presupporre la pensione, come la pensione lascia supporre la persona. La galera s accompagna allo sbirro, non potreste immaginare l uno senza l altra. La pinguedine flaccida di quella donnetta è il risultato della vita che conduce, come il tifo è la conseguenza delle esalazioni di un ospedale. La sottoveste di lana lavorata a mano, che spunta dalla gonna di un vecchio abito, la cui ovatta sfugge dalle ragnature29 della stoffa lisa, compendia30 il salotto, la sala da pranzo, il giardinetto, preannuncia la cucina e lascia indovinare i tipi di pensionanti. Quando c è anche lei, lo spettacolo è completo. Sulla cinquantina, Mme Vauquer assomiglia a tutte le donne che hanno avuto delle disgrazie . Ha l occhio vitreo e l aria innocente di una mezzana31 che stia protestando per farsi dare di più e d altra parte pronta a tutto per migliorare la propria condizione, a denunciare Gesù Cristo, se Gesù Cristo fosse ancora da denunciare. Ciò nonostante «in fondo è una brava donna , dicono i suoi ospiti che la ritengono povera, sentendola tossire e gemere come loro. Chi era stato monsieur Vauquer, di cui lei non parlava mai? Come aveva fatto a dilapidare il suo patrimonio? «La malasorte , rispondeva Mme Vauquer. Il marito non si era comportato bene nei suoi confronti, le aveva lasciato solamente gli occhi per piangere, quella casa per vivere e il diritto di non compatire le sventure altrui, poiché, così andava dicendo, lei aveva sofferto tutto ciò che è possibile soffrire. 22 tulle: tessuto finissimo a velo. 23 un posticcio di capelli finti: una par- rucca. 24 corsetto: busto di stoffa. 25 fluttuante: svolazzante nelle sue frange. 26 speculazione: avidità, calcolo econo- mico. 27 stereotipato: convenzionale. 28 cipiglio: atteggiamento severo del volto. 29 ragnature: parti logore di una stoffa. 30 compendia: riassume, rappresenta sin- teticamente. 31 mezzana: ruffiana, persona che procura incontri amorosi dietro compenso. DENTRO IL TESTO Gli ambienti I contenuti tematici Per descrivere la pensione in cui il vecchio Goriot si trova a vivere, Balzac parte dall esterno, vale a dire dal quartiere in cui l edificio è collocato. una parte di Parigi cupa, triste, malinconica (anche l uomo più spensierato [ ] s immalinconisce, rr. 8-9), catacombale (è lo stesso autore, dopo averlo introdotto, a definire paragone appropriato, r. 18, quello tra questi squallidi paraggi e i cimiteri sotterranei dei primi cristiani). quindi la volta della pensione. Lo sguardo del narratore si sofferma sulla facciata, sul giardino e poi sulle stanze, due in particolare: il soggiorno e la sala da pranzo. Tutto mobili, arredi, suppellettili trasmette un senso di miseria, degrado, disfacimento (basti citare la sfilza di aggettivi che qualificano la mobilia: vecchia, screpolata, marcita, vacillante, IL GENERE / IL ROMANZO IN EUROPA E IN ITALIA / 427

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento