Il magnifico viaggio - volume 4

10 15 20 25 30 35 40 45 50 Fabrizio restava agghiacciato. Quello che gli faceva maggior impressione erano i piedi sudici del cadavere già spogliato delle scarpe, e al quale non avevano lasciato che dei cattivi pantaloni tutti imbrattati di sangue. «Avvicinati , gli disse la cantiniera, «smonta; devi abituarti. Guarda , esclamò, «è stato colpito alla testa . Una palla, entrata accanto al naso, era uscita dalla tempia opposta, e sfigurava il cadavere in modo orribile; era restato con un occhio aperto. «Smonta, ragazzo , disse la cantiniera, «e dagli una stretta di mano per vedere se te la rende . Senza esitare, benché lì lì per morire dal disgusto, Fabrizio saltò giù da cavallo e prese la mano del cadavere scotendola forte; poi restò come annichilito; sentiva di non aver la forza di rimontare a cavallo. Quello che soprattutto gli faceva orrore era quell occhio aperto. La vivandiera mi crederà un vile , si diceva con amarezza. Ma sentiva l impossibilità di fare un movimento: sarebbe caduto. Fu un momento spaventevole; Fabrizio fu sul punto di svenire addirittura. La vivandiera se ne accorse, saltò prestamente4 giù dalla piccola vettura, e gli presentò senza dir parola un bicchiere d acquavite che egli bevve d un tratto;5 poté risalire sul suo ronzino, e continuò la strada senza parlare. La vivandiera lo guardava di tanto in tanto colla coda dell occhio. «Ti batterai domani, piccino mio , gli disse finalmente, «oggi resterai con me. Lo vedi che devi imparare il mestiere di soldato . «Al contrario, voglio battermi subito , gridò il nostro eroe con aspetto cupo, che alla vivandiera sembrò di buon augurio. Il rumore del cannone raddoppiava e pareva avvicinarsi. I colpi cominciavano a formare come un accompagnamento di basso continuo; non erano separati da alcun intervallo, e su questo basso continuo che ricordava il rumore d un torrente lontano si distinguevano molto bene i fuochi di plotone. In quel momento la strada s internava in un ciuffo d alberi. La vivandiera vide tre o quattro soldati dei nostri che venivano verso di lei a gambe levate; saltò prestamente giù dalla vettura e corse a nascondersi a quindici o venti passi dalla strada. Si rannicchiò in una buca restata al posto dove era stato da poco divelto un grand albero. Dunque , si disse Fabrizio, ora vedrò se sono un vile! . Si fermò presso la piccola vettura abbandonata dalla cantiniera e sguainò la sciabola. I soldati non badarono a lui e passarono correndo lungo il bosco, a sinistra della strada. «Son dei nostri , disse tranquillamente la vivandiera tornando tutt ansante verso la sua piccola vettura «Se il tuo cavallo fosse capace di galoppare, ti direi: spingiti innanzi fino alla fine del bosco, vedi se c è qualcuno nel piano . Fabrizio non se lo fece dire due volte, strappò un ramo a un pioppo, lo sfrondò e prese a battere con tutta forza il suo cavallo; il ronzino si mise per un istante al galoppo, poi tornò al suo trotterello6 abituale. La vivandiera aveva messo il suo cavallo al galoppo. «Fermati dunque, fermati! , gridava a Fabrizio. Presto tutti e due furono fuori del bosco. Arrivando all orlo del piano sentirono un fracasso spaventevole, il cannone e la moschetteria7 tuonavano da tutti i lati, a destra, a 4 prestamente: rapidamente, veloce- mente. 5 d un tratto: tutto d un fiato. 6 trotterello: trotto lento. 7 moschetteria: si riferisce agli spari dei numerosi moschetti. IL GENERE / IL ROMANZO IN EUROPA E IN ITALIA / 411

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento