Lo scenario italiano

Lo scenario italiano Il romanzo storico In Italia, a parte l eccezione di Manzoni, l attitudine realista stenta ad affermarsi grosso modo fino alla metà del XIX secolo. La fortuna dei Promessi sposi determina la nascita di una serie di romanzi storici che si ispirano in gran parte al modello manzoniano, ma senza accoglierne il rigore nel metodo e le preoccupazioni di coerenza rappresentativa. I fatti sono ambientati in epoche passate (viene privilegiato il Medioevo, ma non mancano periodi più vicini, come il Rinascimento o il Seicento) che fanno da sfondo alle vicende dei protagonisti, quasi sempre personaggi di fantasia. Questa prospettiva permette all autore di mettere a fuoco la mentalità, i costumi, il modo di vivere di una determinata società, spesso usata come specchio per alludere a quella contemporanea, che vive il periodo tormentato delle lotte risorgimentali per l Unità nazionale. In tale ambito vanno ricordati almeno Tommaso Grossi (1790-1853) con Marco Visconti (1834), Massimo d Azeglio (1798-1866) con Ettore Fieramosca (1833), Cesare Cantù (1804-1895) con Margherita Pusterla (1838), Francesco Domenico Guerrazzi (1804-1873) con L assedio di Firenze (1836) e Beatrice Cenci (1853). Tuttavia il livello di tali opere non è paragonabile a quello, ben più alto, raggiunto da Ippolito Nievo (1831-1861) con quello che, dopo I promessi sposi, va considerato il più importante romanzo italiano dell Ottocento prima di quelli di Giovanni Verga: Le confessioni d un italiano, che edito per la prima volta nel 1867 con il titolo improprio di Confessioni di un ottuagenario tratta vicende che si svolgono dal 1797 (anno della caduta della Repubblica di Venezia) al 1858. La memorialistica risorgimentale Sempre con riferimento alle vicende del Risorgimento, gran parte della prosa narrativa italiana dell Ottocento prima del raggiungimento dell Unità nazionale, ma anche negli anni successivi è costituita da testimonianze scritte in prima persona dai patrioti protagonisti dei moti insurrezionali e delle azioni belliche volte alla liberazione del paese dal dominio straniero. Si tratta della cosiddetta memorialistica. Fra i numerosi autori che vi si sono dedicati possiamo ricordare almeno i seguenti: il piemontese Silvio Pellico (1789-1854) per Le mie prigioni (1832), commovente resoconto della carcerazione dal 1820 al 1830 nella prigione boema dello Spielberg in seguito alla condanna per cospirazione carbonara (1820); il napoletano Luigi Settembrini (1813-1876) per le Ricordanze della mia vita (pubblicate postume nel 1879), rievocazione del periodo da lui trascorso nel penitenziario borbonico di Santo Stefano, protrattosi dal 1849 al 1859 a causa del suo ostinato rifiuto di chiedere la grazia; il ligure Giuseppe Cesare Abba (1838-1910) per Da Quarto al Volturno. Noterelle di uno dei Mille, una testimonianza sull impresa garibaldina scritta a distanza di tempo dagli eventi ma elaborata sulla base degli appunti presi durante la spedizione in Sicilia e piena di ammirazione per Garibaldi che incarna agli occhi del narratore il mito dell epopea unitaria della nazione. Il romanzo psicologico di Tommaseo Un posto a sé stante occupa Niccolò Tommaseo (1802-1874), autore oltre che di poesie del romanzo Fede e bellezza, scritto in Francia e pubblicato a Venezia nel 1840 (nuova edizione 1852), storia di peccato e redenzione in cui si riflettono esperienze dello stesso scrittore. La condizione interiore del protagonista, drammaticamente scisso tra gli istinti sensuali e un tormentoso senso del peccato di matrice cattolica, viene sviluppata narrativamente attraverso un profondo scandaglio psicologico. Se l aspirazione a una lin- IL GENERE / IL ROMANZO IN EUROPA E IN ITALIA / 407

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento