Il magnifico viaggio - volume 4

35 40 45 50 Il bello era a sentirlo raccontare le sue avventure: e finiva sempre col dire le gran cose che ci aveva imparate, per governarsi12 meglio in avvenire. «Ho impara to , diceva, «a non mettermi ne tumulti: ho imparato a non predicare in piazza: ho imparato a guardare con chi parlo: ho imparato a non alzar troppo il gomito:13 ho imparato a non tenere in mano il martello delle porte,14 quando c è lì d intorno gente che ha la testa calda: ho imparato a non attaccarmi un campanello al pie de,15 prima d aver pensato quel che possa nascere . E cent altre cose. Lucia però, non che trovasse la dottrina16 falsa in sé, ma non n era soddisfatta; le pareva, così in confuso,17 che ci mancasse qualcosa. A forza di sentir ripetere la stes sa canzone, e di pensarci sopra ogni volta, «e io , disse un giorno al suo moralista,18 «cosa volete che abbia imparato? Io non sono andata a cercare i guai: son loro che sono venuti a cercar me. Quando non voleste dire , aggiunse, soavemente sorriden do, «che il mio sproposito sia stato quello di volervi bene, e di promettermi a voi . Renzo, alla prima, rimase impicciato.19 Dopo un lungo dibattere e cercare insie me, conclusero che i guai vengono bensì spesso, perché ci si è dato cagione;20 ma che la condotta più cauta e più innocente non basta a tenerli lontani; e che quando vengono, o per colpa o senza colpa, la fiducia in Dio li raddolcisce, e li rende utili per una vita migliore. Questa conclusione, benché trovata da povera gente, c è par sa così giusta, che abbiam pensato di metterla qui, come il sugo di tutta la storia. La quale, se non v è dispiaciuta affatto, vogliatene bene a chi l ha scritta, e an che un pochino a chi l ha raccomodata.21 Ma se in vece fossimo riusciti ad annoiar vi, credete che non s è fatto apposta. 12 governarsi: comportarsi. 13 ho imparato gomito: allude alle va- rie disavventure capitate durante la sua prima permanenza a Milano. 14 tenere porte: non tenere in mano il battente della porta, quando intorno c è gente poco ragionevole. Si riferisce all episodio in cui, dopo aver picchiato alla porta di don Ferrante, era stato additato come untore. 15 non al piede: non attirare l attenzione. Durante la visita al lazzaretto, in effetti, Renzo si era finto un monatto con l aiuto di un campanello, che aveva però attirato l attenzione di un commissario. 16 dottrina: le idee di Renzo, poco dopo definito con altrettanta ironia moralista. 17 così in confuso: vagamente. 18 al suo moralista: a Renzo, così defini- to in modo ironico e affettuoso. 19 impicciato: impacciato. 20 ci si è dato cagione: li si è causati. 21 a chi l ha scritta raccomodata: cioè al fittizio autore anonimo del Seicento e all autore reale che l ha sistemata. Le parole valgono sugo Nell uso comune, il sugo è oggi l umore saporito che si ottiene in vivande cotte in olio o burro, con sale, aromi e altri ingredienti («il sugo dell arrosto ; «vorrei dello spezzatino con molto sugo ), o, anche, la salsa usata per condire pasta e riso («sugo di carne, di pomodoro ; «taglierini con sugo di funghi ). Difficilmente pensiamo che sugo ha la stessa etimologia di succo: il vocabolo latino sucus ( succo ). Suonerebbero perciò piuttosto desuete espressioni come «sugo di limone, di arancia, di pompelmo o «una pera ricca di sugo : ma non sarebbero errate, perché il sugo è anche il liquido contenuto nella polpa dei frutti. Da qui, l accezione figurata di sugo: il senso, l idea fondamentale, l essenza che può ricavarsi, quasi spremersi, da un più lungo discorso o da un racconto. Che cosa significa, invece, la locuzione «senza sugo ? Per esempio in frasi come queste: «un film, una trasmissione televisiva senza sugo ; «grandi discorsi ma senza alcun sugo . DENTRO IL TESTO Un lieto fine senza idillio I contenuti tematici Alla fine dei Promessi sposi il malvagio muore, mentre i due protagonisti riescono a sposarsi e di lì in poi conducono un esistenza serena e operosa. Manzoni appronta un lieto fine, che tuttavia come ha scritto il critico Ezio Raimondi non scivola nell idillio. Un simile esito infatti sarebbe stato in contrasto con la concezione cristiana dell esistenza, per la quale non è possibile sperimentare il paradiso in Terra, ma anche con gli eventi vissuti da Renzo e Lucia, che hanno scoperto a loro spese come non vi sia luogo o comportamento in grado di mettere per sempre al sicuro dal male. La conclusione del romanzo non riporta i personaggi alla casella di partenza, secondo uno schema ad anello. Renzo e Lucia decidono di abbandonare il paese dove tanto hanno patito, 376 / IL PRIMO OTTOCENTO

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento