Il magnifico viaggio - volume 4

10 15 20 25 30 35 40 in serbo8 dalle novelle sentite raccontar da bambino, così, per discacciarle, o per acquietarle, recitava, camminando, dell orazioni per i morti. A poco a poco, si trovò tra macchie più alte, di pruni, di quercioli, di marruche.9 Seguitando10 a andare avanti, e allungando il passo, con più impazienza che voglia, cominciò a veder tra le macchie qualche albero sparso; e andando ancora, sempre per lo stesso sentiero, s accorse d entrare in un bosco. Provava un certo ribrezzo11 a inoltrarvisi; ma lo vinse, e contro voglia andò avanti; ma più che s inoltrava, più il ribrezzo cresceva, più ogni cosa gli dava fastidio.12 Gli alberi che vedeva in lontananza, gli rappresentavan13 figure strane, deformi, mostruose; l annoiava14 l ombra delle cime leggermente agitate, che tremolava sul sentiero illuminato qua e là dalla luna; lo stesso scrosciar15 delle foglie secche che calpestava o moveva camminando, aveva per il suo orecchio un non so che d odioso. Le gambe provavano come una smania, un impulso di corsa, e nello stesso tempo pareva che durassero fatica a regger la persona. Sentiva la brezza notturna batter più rigida e maligna sulla fronte e sulle gote; se la sentiva scorrer tra i panni e le carni, e raggrinzarle, e penetrar più acuta nelle ossa rotte dalla stanchezza, e spegnervi quell ultimo rimasuglio di vigore. A un certo punto, quell uggia,16 quell orrore indefinito con cui l animo combatteva da qualche tempo, parve che a un tratto lo soverchiasse.17 Era per perdersi affatto;18 ma atterrito, più che d ogni altra cosa, del suo terrore, richiamò al cuore gli antichi spiriti,19 e gli comandò che reggesse.20 Così rinfrancato un momento, si fermò su due piedi a deliberare; risolveva d uscir subito di lì per la strada già fatta, d andar diritto all ultimo paese per cui era passato, di tornar tra gli uomini, e di cercare un ricovero,21 anche all osteria. E stando così fermo, sospeso il fruscìo de piedi nel fogliame, tutto tacendo d intorno a lui, cominciò a sentire un rumore, un mormorìo, un mormorìo d acqua corrente. Sta in orecchi;22 n è certo; esclama: è l Adda! Fu il ritrovamento d un amico, d un fratello, d un salvatore. La stanchezza quasi scomparve, gli tornò il polso,23 sentì il sangue scorrer libero e tepido per tutte le vene, sentì crescer la fiducia de pensieri, e svanire in gran parte quell incertezza e gravità delle cose; e non esitò a internarsi24 sempre più nel bosco, dietro all amico rumore. Arrivò in pochi momenti all estremità del piano, sull orlo d una riva profonda; e guardando in giù tra le macchie che tutta la rivestivano, vide l acqua luccicare e correre. Alzando poi lo sguardo, vide il vasto piano dell altra riva, sparso di paesi, e al di là i colli, e sur uno di quelli una gran macchia biancastra, che gli parve dover essere una città, Bergamo sicuramente. Scese un po sul pendìo, e, separando e diramando,25 con le mani e con le braccia, il prunaio, guardò giù, se qualche barchetta si movesse nel fiume, ascoltò se sentisse batter de remi; ma non vide 8 lasciatevi in serbo: depositate nella me- moria. 9 tra macchie marruche: tra cespugli più alti di rovi, piccole querce e arbusti spinosi (marruche). 10 Seguitando: continuando. 11 ribrezzo: paura. 12 fastidio: angoscia. 13 rappresentavan: sembravano. 14 l annoiava: lo disturbava. 15 scrosciar: crepitare. 16 uggia: inquietudine. 17 soverchiasse: vincesse. 18 Era per perdersi affatto: stava per perdersi completamente d animo. 350 / IL PRIMO OTTOCENTO 19 gli antichi spiriti: la vitalità che aveva normalmente. 20 gli comandò che reggesse: comandò al suo cuore di resistere. 21 un ricovero: un luogo in cui ripararsi. 22 in orecchi: in ascolto. 23 il polso: il battito regolare. 24 internarsi: addentrarsi. 25 diramando: cercando di spezzare i rami per aprirsi un passaggio. Le parole valgono orazione In età classica l orazione era un discorso di tono solenne, tenuto in pubblico o in un adunanza, oppure scritto a tale scopo, anche come esercitazione retorica: «le orazioni di Lisia, di Demostene, di Cicerone . Con riferimento ai tempi moderni, in questa accezione il vocabolo è comune solo in qualche locuzione, come «orazione funebre , cioè un discorso in onore di un defunto, oppure «orazione sacra , vale a dire una predica solenne. A prevalere è stato, invece, il significato cristiano del termine, che diventa sinonimo di preghiera. Quali verbi possono introdurre il vocabolo orazione in quest ultima accezione (al singolare o al plurale)?

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento