Il magnifico viaggio - volume 4

DENTRO IL TESTO I contenuti tematici L insieme e i particolari L apparizione della «signora è il capolavoro della ritrattistica manzoniana: non a caso, la splendida resa di una bellezza tormentata, inquieta, profondamente romantica, nell Ottocento ha ispirato numerosi artisti, che hanno tentato di darne un interpretazione pittorica. Il narratore inizia con un impressione d insieme, per poi concentrarsi sui singoli particolari del volto, insistendo sugli occhi, in cui balenano ora la superbia, ora l odio, ora la disperazione, ora la solitudine e perfino una richiesta di affetto. Non scioglie dunque il mistero sull animo della donna, amplificato da una serie di ipotesi discrepanti, dal singolare abbandono del portamento (r. 22) e da quella maliziosa ciocchettina di neri capelli (r. 26), in contrasto con la regola monacale. Tutti gli indizi esterni concorrono a suggerire una pericolosa ambiguità, destinata a trovare conferme nel prosieguo della storia. Sarà proprio la «signora , infatti, a favorire il rapimento di Lucia, per mano del suo amante Egidio. Una vicenda tragica Per quanto crudele, volubile, viziosa, la monaca di Monza è un personaggio che ispira nel lettore pietà, in quanto il male di cui si rende responsabile discende da una gravissima violenza psicologica subita. Come chiarisce in seguito il narratore in una lunga digressione, il convento è stato scelto per lei dal «principe padre , che sin dall infanzia aveva tentato invano di abituarla all idea, arrivando a regalarle bambole vestite da suora. Accettato l abito senza vocazione, la «signora scivola presto nel peccato, e dal peccato al delitto: si rende complice infatti dell assassinio della monaca che aveva scoperto la sua tresca con Egidio. Il convento è per lei innanzitutto una prigione, come suggerisce l insistenza, una volta concluso il ritratto, sulle grate di ferro dietro le quali si staglia la sua figura. Nel crearla l autore si ispirò alla figura di Marianna de Leyva, nobildonna davvero esistita, condannata dal cardinale Borromeo a espiare i suoi misfatti in una stanzetta murata, dove rimase tredici anni. Bianco e nero Le scelte stilistiche Per dare immediato rilievo visivo a una personalità contrastata, il narratore valorizza l antitesi fra bianco e nero, i due colori dell abito delle benedettine, che connotano anche l aspetto fisico della monaca. Bianca la fronte, nere le sopracciglia, neri gli occhi e i capelli, il volto tanto pallido che il roseo sbiadito (rr. 19-20) delle labbra vi spicca. Su queste tinte prende forma una bellezza efficacemente sintetizzata dall allitterazione che lega i tre participi: sbattuta, sfiorita e, direi quasi, scomposta (r. 2). Manzoni evita di spingersi oltre: la frequenza dei ma, dei come, delle formule dubitative (un non so che, r. 14), delle indecisioni (qualcosa di studiato o di negletto, r. 24) lascia il lettore esitante, come Lucia al cospetto della monaca. VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE 1 Elenca le parti del viso e i dettagli dell abbigliamento su cui si sofferma il narratore, accostando a ciascuno il significato che gli viene attribuito. ANALIZZARE 2 Nell espressione bellezza sbattuta, sfiorita e, direi quasi, scomposta (r. 2) si può cogliere un ossimoro: per quale ragione tale figura retorica è adatta alla personalità della monaca? 3 Rintraccia nel testo tutti i riferimenti alla sfera cromatica. 342 / IL PRIMO OTTOCENTO 4 Individua tutti gli elementi che suggeriscono nella monaca un disordine interiore. INTERPRETARE 5 Considera il lungo passo dedicato alla descrizione degli occhi. Che cosa vuole suggerire a tuo parere Manzoni? 6 Perché, a tuo giudizio, il narratore in questo passo non propone mai il punto di vista della «signora ?

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento