Il magnifico viaggio - volume 4

L amarezza dell esilio e la consolazione della fede 55 60 65 70 75 80 85 90 E sparve, e i dì nell ozio chiuse in sì breve sponda, segno d immensa invidia, e di pietà profonda, d inestinguibil odio e d indomato amor. 55-60 E scomparve, e terminò i suoi giorni nell ozio di un isola così piccola (sì breve sponda), oggetto di enorme invidia e di profonda pietà, di odio inestinguibile e di amore indomito. Come sul capo al naufrago l onda s avvolve e pesa; l onda su cui del misero, alta pur dianzi e tesa scorrea la vista a scernere prode remote invan; 61-66 Come l onda turbina (s avvolve) e grava (pesa) sul capo del naufrago, quell onda sulla quale sino a poco prima (pur dianzi) lo sguardo del misero scorreva, invano proteso a riconoscere lontani approdi (scernere prode remote); tal su quell alma il cumulo delle memorie scese: oh quante volte ai posteri narrar se stesso imprese, e sull eterne pagine cadde la stanca man! 67-72 così il peso dei ricordi scese su quell anima: oh quante volte cominciò (imprese) a raccontare le proprie imprese (sé stesso) ai posteri, e sulle pagine interminabili la mano stanca cadde! Oh quante volte, al tacito morir d un giorno inerte, chinati i rai fulminei, le braccia al sen conserte, stette, e dei dì che furono l assalse il sovvenir! 73-78 Oh quante volte, al silenzioso tramonto (tacito morir) di un giorno ozioso, abbassato lo sguardo (rai) fulmineo, rimase immobile (stette), con le braccia conserte, e lo assalì il ricordo dei giorni andati! E ripensò le mobili tende, e i percossi valli, e il lampo dei manipoli, e l onda dei cavalli, e il concitato imperio, e il celere obbedir. Ah! forse a tanto strazio cadde lo spirto anelo, e disperò; ma valida venne una man dal cielo, e in più spirabil aere pietosa il trasportò; 55 E sparve: alla solennità che caratte- rizza l apertura della strofa precedente si contrappone la dolorosa mestizia di un verbo che traduce efficacemente la riflessione manzoniana sulla caducità delle vicende umane. 56 in sì breve sponda: cioè a Sant Elena, 302 / IL PRIMO OTTOCENTO 79-84 E ripensò allo spostarsi degli accampamenti (mobili tende), alle fortificazioni colpite (percossi valli), alle incursioni dei drappelli (lampo dei manipoli), all incalzare (onda) della cavalleria, ai suoi ordini (imperio) concitati subito eseguiti (celere obbedir). 85-90 Ahi! forse l animo spossato (spirto anelo) crollò per lo strazio di questi ricordi, e si abbandonò alla disperazione; ma venne dal cielo una mano forte (valida), che pietosa lo trasportò in un aria più serena (in più spirabil aere); nell Oceano Atlantico meridionale. 69-72 oh quante volte stanca man!: in esilio Napoleone fu tentato più volte di scrivere un autobiografia, ma vi rinunciò nello scoprire l inadeguatezza delle proprie forze. Con cadde la stanca man Manzoni riprende un espressione dell Eneide (cecidere manus, VI, 33). 73 Oh quante volte: l anafora (come al v. 69) introduce il tema della vanità del ricordo. 75 rai: letteralmente, raggi , cioè gli occhi.

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento