Il magnifico viaggio - volume 4

DENTRO IL TESTO La struttura dell inno I contenuti tematici La Pentecoste è costruita su uno schema tripartito in cui si alternano narrazione, riflessione e preghiera. La prima parte (vv. 1-48) si apre con un apostrofe alla Chiesa primitiva degli apostoli, alla quale segue il racconto dell evento miracoloso. Lo Spirito Santo infonde forza e coraggio al primo nucleo di fedeli e consente loro di predicare la buona novella in qualunque lingua, venendo compresi dappertutto. La seconda parte (vv. 49-80) esorta pagani, spose e schiave ad accettare il messaggio evangelico, che a tutti gli uomini prospetta libertà, amore e uguaglianza nel regno dei cieli. Nella terza e ultima parte (vv. 81-144) il poeta si rivolge direttamente allo Spirito Santo, perché discenda ancora e sempre, per la salvezza del genere umano. Prende così slancio una preghiera condotta alla prima persona non singolare ma plurale (noi T imploriam, vv. 89 e 113), sull esempio del tono liturgico dei canti corali. Il messaggio Questo testo è il più tardo degli Inni sacri: il più vicino, tanto sul piano ideologico quanto sul piano tematico, ai Promessi sposi. Non a caso nelle ultime strofe appaiono evidenti prefigurazioni dei personaggi del romanzo: dalla fanciulla pudica al malvagio da redimere, sino ai baldi giovani (v. 137) da temprare. Dio è visto come una forza operante nell uomo: in virtù dell azione dello Spirito Santo, il cristiano supera la propria debolezza e agisce per un rinnovamento morale collettivo. Un egualitarismo evangelico Per rendere viva e concreta nel mondo la parola dei Vangeli, la Pentecoste deve ripetersi in ogni istante nella vita degli uomini. Per questo Manzoni fa solo un accenno al momento del miracolo e si concentra piuttosto sulla rinascita dei valori dovuta al cristianesimo. Imposta dunque una preghiera corale, che occupa quasi metà del componimento e in cui lo Spirito Santo è invocato per tutti: la redenzione riguarda l intera umanità e Cristo è portatore di un messaggio universale di uguaglianza e fratellanza tra popoli e ceti differenti. In questo modo, come scrisse Francesco De Sanctis, lo scrittore milanese traspone in termini cattolici i concetti cardine dell Illuminismo e in definitiva «concilia gli ideali del Settecento con il Vangelo . Occorre tuttavia precisare che l attenzione verso gli oppressi, che connota tutta l opera manzoniana, va intesa in termini spirituali, prima che sociali o politici. La Pentecoste prelude a una liberazione spirituale, al trionfo dell uomo sul peccato, in vista della salvezza dell anima. Nel frattempo è però necessario contrastare il male nel mondo terreno, evitando la rassegnazione passiva ed esercitando la carità. Le scelte stilistiche Una lingua non per tutti Esiste una contraddizione di fondo tra gli intenti democratici sottesi agli Inni sacri e lo stile sublime profuso in essi dall autore, in omaggio alle regole del genere degli inni e con l adozione di un linguaggio comprensibile solo a una ristretta classe di persone colte: La Pentecoste non fa eccezione. Allo stesso tempo Manzoni rinuncia ad attingere dal patrimonio della mitologia classica, che egli ritiene, dopo la conversione, superato: recuperarlo equivarrebbe a una blasfema superstizione (Giunone è definita bugiarda pronuba, v. 61); perciò il poeta si rivolge alle fonti bibliche, moltiplicando i rimandi alle Sacre Scritture. Nell ambito lessicale spicca il ricorso ad aulicismi e latinismi (polve, pondo, pronuba, altor ecc.); per il lettore odierno questi ultimi si configurano a volte come falsi amici di parole ancora in uso, in quanto assumono un significato diverso da quello corrente per presentare una somiglianza morfologica o fonetica: il lento fiore per esempio è un fiore reclinato; i languidi pensieri sono pensieri deboli, di una mente prostrata. La tessitura retorica Molto fitta è la trama di espedienti retorici, tra i quali spiccano le figure della ripetizione: anafore e iterazioni giovano alla memorizzazione del testo e riproducono un andamento stilistico di stampo biblico. Il ricorso ai settenari conferisce all inno un ritmo incalzante, grazie al sostegno di una sintassi complessa (non mancano periodi che si estendono per più di dieci versi), ricca di parallelismi e movimentata dalla presenza di interrogative, invocazioni, esortazioni. Per dare terrena concretezza alle questioni teologiche Manzoni ricorre inoltre a due articolate similitudini, che coinvolgono i sensi e la natura, paragonando l azione dello Spirito Santo al piovere della luce sulle cose (vv. 41-48) e al raggio di sole che induce i fiori a germogliare (vv. 103-112). L AUTORE / ALESSANDRO MANZONI / 273

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento