Il magnifico viaggio - volume 4

10 15 20 è stata un poco, e poi s è ritornata; s è ritornata ed è venuta a terra; sceser con l armi, e a noi non fecer guerra. Eran trecento: eran giovani e forti, e sono morti! Sceser con l armi, e a noi non fecer guerra, ma s inchinaron per baciar la terra. Ad uno ad uno li guardai nel viso: tutti aveano una lagrima e un sorriso. Li disser ladri usciti dalle tane, ma non portaron via nemmeno un pane; e li sentii mandare un solo grido: «Siam venuti a morir pel nostro lido! . Eran trecento: eran giovani e forti, e sono morti! 25 30 Con gli occhi azzurri e coi capelli d oro un giovin camminava innanzi a loro. Mi feci ardita, e, presol per la mano, gli chiesi: «Dove vai, bel capitano? . Guardommi, e mi rispose: «O mia sorella, vado a morir per la mia Patria bella . Io mi sentii tremare tutto il core, né potei dirgli: «V aiuti il Signore! . Eran trecento: eran giovani e forti, e sono morti! 35 40 Quel giorno mi scordai di spigolare, e dietro a loro mi misi ad andare: due volte si scontr r con li gendarmi, e l una e l altra li spogli r dell armi. Ma quando f r della Certosa ai muri, s udirono a suonar trombe e tamburi; e tra l fumo e gli spari e le scintille piombaron loro addosso più di mille. Eran trecento: eran giovani e forti, e sono morti! 17 Li disser tane: la propaganda borbo- nica trasse spunto dall episodio di Ponza per spargere fra i contadini la voce di un imminente sbarco di detenuti comuni. 20 pel nostro lido: per la nostra terra. 24 un giovin: Carlo Pisacane. 27 Guardommi: mi guardò. 30 né potei dirgli: e non riuscii a dirgli, a causa dell emozione. 35 si scontr r: si scontrarono. Forma arcaica del passato remoto, come i successivi spogli r e f r. 36 spogli r dell armi: li sconfissero. 37 Certosa: la certosa di San Lorenzo a Pa- dula, presso la quale ebbe luogo lo scontro decisivo. LA CORRENTE / LA POESIA ROMANTICA IN ITALIA / 241

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento