Il 1848 e il Risorgimento italiano

IL 1848 E IL RISORGIMENTO ITALIANO La lotta dei liberali e dei democratici contro l autoritarismo dei governi, l emergere della questione sociale, i primi passi del movimento operaio organizzato e le nuove idee politiche diffuse dai socialisti nel 1848 viene pubblicato il Manifesto del Partito comunista di Marx ed Engels sono tutti elementi alla base dei moti insurrezionali che nel 1848 incendiano l Europa. In Francia, la sollevazione generale del mese di febbraio dà vita alla Seconda Repubblica, che ha però vita breve, dal momento che Luigi Napoleone Bonaparte (1808-1873, nipote del più celebre Napoleone), una volta eletto presidente, trasforma l ordinamento statale fondando il Secondo impero (1852-1870). Dalla Francia, i moti si diffondono in Italia, Germania, Prussia, Olanda, Polonia, Russia e Ungheria. Ancora una volta, l intervento degli eserciti riesce a domare l insurrezione, che però, a differenza delle sollevazioni dei decenni precedenti, assume un estensione più ampia e una forza d impatto molto più rilevante, essendo per la prima volta appoggiata anche dai ceti popolari. In Italia, i moti del 1830 non scalfiscono sostanzialmente l ordine stabilito dalla Restaurazione. Una volta represso il tentativo insurrezionale, la situazione dei vari Stati italiani torna a essere caratterizzata dalla chiusura a qualsiasi prospettiva di riforma liberale e di formazione di uno Stato nazionale unitario. La questione del risveglio della coscienza nazionale è centrale nella riflessione politica di questo periodo, ed è indicata, già dai patrioti italiani del tempo, con il termine di Risorgimento . Tra i maggiori protagonisti dell esperienza risorgimentale c è, a partire dagli anni Trenta, la figura di Giuseppe Mazzini (1805-1872), che nel 1831 fonda un organizzazione denominata Giovine Italia allo scopo di stimolare e guidare l insurrezione nazionale. Non è dunque un caso che, nel 1848, i moti italiani assumano ancora una volta la forma di una lotta di liberazione dalla dominazione straniera, dando luogo alla Prima guerra di indipendenza contro l Austria. La rivoluzione coinvolge molte città, da Palermo a Venezia e Milano, insorta contro gli austriaci nelle celebri Cinque Giornate, tra il 18 e il 22 marzo. Contro l impero austriaco interviene anche il Piemonte di Carlo Alberto, ma la sconfitta di Custoza (luglio 1848) porta presto all armistizio. Le sorti della guerra rimangono ancora aperte per qualche mese: a Venezia, do- 20 / IL PRIMO OTTOCENTO Baldassare Verazzi, Combattimento a palazzo Litta, 1855 ca. Milano, Museo del Risorgimento. ve è attivo il patriota Daniele Manin (1804-1857), è nuovamente proclamata la repubblica; in Toscana il granduca deve accettare la costituzione di un governo democratico; a Roma, all inizio del 1849, viene proclamata la Repubblica romana, verso la quale affluiscono tutti i principali protagonisti dei moti, da Mazzini a Giuseppe Garibaldi (1807-1882), da Goffredo Mameli (1827-1849) a Carlo Pisacane (1818-1857). La guerra riprende anche in Piemonte, ma nel marzo del 1849, presso Novara, l esercito piemontese è sconfitto dalle truppe austriache del generale Radetzky. Messo fuori gioco il Piemonte, l Austria può reprimere duramente gli altri focolai. La resistenza di Venezia, di Brescia (con le sue Dieci Giornate) e della Repubblica romana è generosa e disperata, ma infine destinata al fallimento. L unificazione nazionale italiana dovrà attendere il 1861, quando le lotte risorgimentali troveranno un primo vero successo, sebbene ancora parziale, sotto la rinnovata azione della monarchia sabauda.

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento