Pagine di realtà - La sacralità di chi lavora

AGENDA 2030 cazion CA e CIVI Pagine di realtà OBIETTIVO DIGNITOSO 8 LAVORO E CRESCITA ECONOMICA Edu La sacralità di chi lavora Era una collega dei tessitori di Heine, cioè anch essa un operaia tessile, Luana D Orazio, una giovane di ventitré anni morta sul lavoro, a Prato, nel maggio del 2021, essendo rimasta impigliata nel rullo di una macchina. La morte di questa giovane donna, che lasciava orfano di madre un figlio molto piccolo, ha destato scalpore e commozione nel paese, ma il suo è purtroppo soltanto uno dei numerosi incidenti letali sul lavoro che si contano ogni anno in Italia. Riportiamo un articolo di commento del giornalista e scrittore Michele Serra (n. 1954). Michele Serra. Il ministro del Lavoro Orlando è andato a Prato e ha fatto bene. La presenza dello Stato, sul fronte della sicurezza del lavoro, si quantifica soprattutto in tonnellate di moduli, carte e normative. La burocrazia è una forma di smaterializzazione della vita che precede, e di molto, l evo digitale. Un ministro in carne e ossa, che stringe mani e ascolta parole, aiuta a credere che lo Stato non sia solo un astrazione. Il corpo di Luana, anche per la sua giovinezza, e grazia, e fragilità, è diventato una specie di icona dell umanità materiale che aziona macchine, guida trattori, si inerpica sulle impalcature. E a Gubbio un ragazzo di 20 anni, bruciato dall esplosione in un laboratorio farmaceutico, e una donna madre di due figlie le si sono affiancati. Questa fisicità del lavoro è bella comunque, è potente, ammirevole, ci solleva dalla nostra inettitudine. la gloria dei corpi in movimento cantata da Jean Genet1 vedendo i marinai in azione in mezzo alle vele, è quanto scrisse mirabilmente Chesterton2 parlando dell opera di Walt Whitman:3 le figure umane presenti nella sua poesia sono tutte sacre in quanto concrete . Tutte sacre in quanto concrete Dunque sacro è chi lavora: perché è concreto. Perché ha mani e braccia e gambe sapienti e vulnerabili. Gli operai hanno costruito le cattedrali, eretto i ponti, forato i monti, fuso e forgiato i metalli, tessuto la sterminata tela del mondo, la trama e l ordito, come dice il nome fatale della macchina che si è presa Luana: orditrice.4 Di questa concretezza al tempo stesso sublime e maledetta, in epoca di fantasmagorica mutazione del lavoro, abbiamo perduto contezza,5 come se solo di clic fosse fatto il mondo. anche per questo che ci pare orribile e inaccettabile (l aggettivo più ricorrente, per le morti sul lavoro) che esistano ancora pesi, lame, fuochi, presse al cui cospetto i corpi umani sono solo frammenti di carne: è l uomo che cavalca il mastodonte, è il suo creatore e il suo domatore, ma basta un attimo di negligenza, un fotogramma di distrazione, e il mastodonte lo sbrana. A farci memoria che a muovere il mondo non sono solo i chip, sono le gru, gli escavatori, le trivelle, i carroponti, gli altoforni, i magneti, gli ingranaggi, i cardani, sono troppo spesso le morti sul lavoro. Una cosa da chiedere allo Stato è di tenere conto di questo immenso cimento6 materiale a partire, appunto, 1 Jean Genet: drammaturgo, poeta e romanziere francese (1910-1986). 2 Chesterton: lo scrittore e giornalista inglese Gilbert Keith Chesterton (1874-1936). 3 Walt Whitman: poeta statunitense (1819-1892). 4 orditrice: la macchina che permette di preparare la struttura verticale della tela che poi costituirà la trama del tessuto, appunto l ordito. 5 contezza: coscienza, consapevolezza. 6 cimento: fatica pericolosa, rischio. Murales, a opera dello street artist Jorit, che raffigura Luana D Orazio, a Roma. 182 / IL PRIMO OTTOCENTO

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento