Il magnifico viaggio - volume 4

Bona de Mandiargues, Testa composita, XX secolo. Edoardo Sanguineti, in una fotografia degli anni Settanta. Atti del convegno che diede vita al Gruppo 63 (Feltrinelli, Milano 1964). VIDEO Una finestra su Edoardo Sanguineti aspetti ideologici e culturali: la formazione illuministica, la visione materialistica della vita e del mondo, l insofferenza per la cultura borghese, il senso del tragico connesso però a una carica vitalistica, l idea della letteratura come una vera e propria cellula di resistenza a un sistema sociale percepito come squallido e insensato. Da Foscolo, Sanguineti si sente distante solo per un elemento, certo non secondario e che anzi costituisce la propria personale cifra di intellettuale: l amaro scetticismo e, di conseguenza, la convinzione che non basti la generosa forza delle illusioni a vivificare il mito e la bellezza. La letteratura come critica Nato a Genova nel 1930 e laureatosi a Torino nel 1956, Edoardo Sanguineti esordisce nello stesso anno come poeta pubblicando Laborintus, un poemetto diviso in lasse con il quale si segnala nel panorama letterario contemporaneo. Alcune parti di quest opera vengono presentate cinque anni dopo nell antologia I novissimi, che è considerata una sorta di atto di nascita della cosiddetta Neoavanguardia , il cui battesimo avviene nel 1963 in un convegno tenutosi a Palermo. In quell occasione viene fondato il Gruppo 63, di cui Sanguineti è l esponente di punta. Il programma del movimento si basa innanzitutto sul rifiuto della letteratura come mimesi della realtà, strumento di sterile sentimentalismo o di moralismo ideologico: da qui la condanna di scrittori come Giorgio Bassani, Carlo Cassola, Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini, accusati di tradizionalismo e di provincialismo. Inoltre, se la nuova avanguardia da una parte intende recuperare la lezione di quelle storiche (in primo luogo il Futurismo), dall altra predica un totale sconvolgimento dell ordine linguistico mediante il rifiuto delle norme consuete della comunicazione imposta dallo sviluppo neocapitalistico, di cui viene denunciata la falsità e la mercificazione. In particolare, la posizione teorica di Sanguineti si configura come una critica globale della società, ma a partire proprio dal linguaggio: fino ai primi anni Sessanta le sue opere poetiche (tra cui va segnalata almeno Erotopaegnia, raccolta edita nel 1960) svelano, attraverso la confusione di parole dal senso sfuggente, il medesimo caos che regna in un sistema sociale ed economico ritenuto illogico e aberrante. Ortis rivoluzionario Lo scrittore ha il compito di operare contro quel sistema, equiparato a una melma di materiali ormai in disfacimento. In ciò egli deve svolgere un azione politica, non diversa nelle intenzioni da quella compiuta da Foscolo, che Sanguineti giudica un poeta e soprattutto un romanziere politico. Le Ultime lettere di Jacopo Ortis viene considerato per questo motivo il «primo romanzo moderno , nonché «il primo grande testo della disperazione di vivere dopo la rivoluzione francese: il protagonista, «che non lascia, non può e non vuole lasciare, dietro di sé, letteratura ma mere lettere, come in un libro scritto non volendo [ ] mentre incita a una testimonianza suprema, la procura direttamente poi nelle proprie confessioni, in artificiosa e meditata destrutturazione . Ortis, e Foscolo nell insieme della sua personalità di uomo e di artista, costituiscono per Sanguineti un modello di «virtù sconosciuta , encomiabile tanto più se negata dalla miseria di un tempo storico meschino. La testimonianza letteraria acquista valore quando non si riduce a semplice effusione sentimentale o a consolatorio rifugio nell eleganza della forma, ma al contrario quando incarna una volontà di dire, di ragionare, di esprimere una pulsione ideale alla giustizia che magari non potrà realizzarsi oggi, ma costituirà un valido mo- L AUTORE / UGO FOSCOLO / 155

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento