Il magnifico viaggio - volume 4

GLI SPUNTI DELLA CRITICA la poesia lirica canta con entusiasmo le lodi de numi e degli eroi. La religione ed i fasti delle nazioni furono i primi ad ottenere per mezzo della poesia lirica monumenti perpetui della letteratura; da che questa poesia emanò non tanto dalle tarde istituzioni sociali, quanto dall entusiasmo naturale alla mente dell uomo, e non frenabile quasi quand è mosso da forti e perpetue passioni. Finché gli uomini non avevano se non se il canto, tutta la loro storia e le loro leggi religiose e politiche doveano necessariamente trovarsi nella tradizione delle loro canzoni. Poesia, dunque, che si identifica con la celebrazione di «numi e di «eroi : «teologica e «legislatrice , come l aveva già definita nella Chioma di Berenice, perché, attraverso il racconto di antichi miti, diventa memoria e custode dei principi della politica e della morale. In questo senso, proprio nel canto e nei suoi contenuti, e cioè «nella tradizione delle canzoni , si ritrovano le leggi eterne che stanno alla base della comunità umana. Rispettando la sua genesi, la lirica, che fa «divorzio dalla cronaca, si inscrive in un orizzonte più ampio, aperto su scenari senza limiti. Si inscrive in un tempo di lunga durata, che ingloba e trascende la materia dell attualità. Essa appartiene, infatti, a un mondo di verità universali e definitive, che restano intatte nel movi- mento dei secoli e nella mutazione dei regni. Nelle sue favole allegoriche si conserva il fondamento assoluto dell humanitas: i valori, in altre parole, che costituiscono il patrimonio di ogni possibile civiltà, passata, presente e futura. Questa idea di poesia, sublime e monumentale, non può che prendere vita in un corpo adeguato, che di quell idea rappresenti il giusto correlativo. I suoi predicati sono invariabilmente riconosciuti in elementi tali che possano produrre, con la loro simultanea azione, effetti istantanei sull immaginazione dei lettori. Ha perciò bisogno del «mirabile e del «passionato ,2 «perché ha d uopo di percuotere le menti col meraviglioso, ed il cuore con le passioni . A conferma di un progetto coerente a una concezione organicamente civile della poesia, Foscolo chiarisce, in un passo della Chioma di Berenice, che «questo mirabile non è, come gl incantamenti de romanzieri, vòto di effetto; ma fa più salde le fondamenta dello stato . Non è, in altre parole, un ornamento secondario, ma costituisce il codice strutturale della poesia: la sua sostanza e il suo linguaggio. [ ] La lirica, per Foscolo, non può essere che celebrazione di «eroi politici , giacché «la poesia deve per istituto cantare memorabili storie, incliti fatti ed eroi, accendere gli animi al valore, gli uomini alla civiltà, le città all indipendenza, gl ingegni al vero e al bello . Questo programma coincide con l origine e con il destino della letteratura nel senso più alto del termine. Essa rappresenta allegoricamente le idee e le ritrova materializzate nei miti antichi e nella conoscenza che questi portano con sé. Naturalmente un tale mandato non può compiersi che attraverso una lingua adeguata: solenne come i contenuti a cui si riferisce. Per Foscolo, così, proprio la lingua e la parola si pongono come garanti della permanenza delle favole nel tempo, contribuendo, in modo decisivo, alla loro immortalità. (Matteo Palumbo, Foscolo, Il Mulino, Bologna 2010) 2 del «mirabile e del «passionato : vale a dire dell armamen- tario formale che rende decorosa e sublime l espressione poetica (mirabile) e del suo contenuto sentimentale (passionato). COMPRENDERE IL PENSIERO CRITICO 1 Secondo Palumbo elaborazione teorica e pratica poetica sono indissociabili in Foscolo: come mai? Rosalba Carriera, Caterina Sagredo Barbarigo rappresentata come Berenice II, 1741 ca. Detroit Institute of Art. 2 Quali sono le tappe della speculazione foscoliana sulla poesia? L AUTORE / UGO FOSCOLO / 139

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento