Il magnifico viaggio - volume 4

290 295 i prenci argivi eternerà per quante abbraccia terre il gran padre Oceàno. E tu onore di pianti, Ettore, avrai, ove fia santo e lagrimato il sangue per la patria versato, e finché il Sole risplenderà su le sciagure umane . 290 argivi: greci (come già al v. 263 Ar- go indica l intera Grecia). 290-291 per quante Oceàno: gli antichi credevano che tutte le terre emerse fossero circondate da un unico grande mare, l oceano. Omero dunque renderà eterna la rà eterna la fama dei condottieri greci (prenci argivi) in tutte le terre che il grande padre Oceano abbraccia. E anche tu, Ettore, avrai l onore dei pianti funebri, dovunque sarà considerato sacro (santo) e degno di compianto (lagrimato) il sangue versato per la patria, e finché il Sole splenderà sulle sciagure umane . fama dei condottieri greci in tutto il mondo. 292 Ettore: il celebre guerriero troiano morto nello scontro con Achille. l emblema del combattente valoroso, pronto a svolgere fino in fondo il proprio dovere, pur essendo consapevole del proprio ineluttabile destino di vinto. Per Foscolo il suo eroismo sarà riconosciuto in futuro fino a quando continuerà a essere coltivato il valore del sacrificio per la patria. 294-295 finché il Sole umane: perifrasi per dire fino alla fine dei tempi . DENTRO IL TESTO La funzione eternatrice della poesia Omero, Elettra e Cassandra: mediatori dell eternità I contenuti tematici La parte conclusiva del carme si apre con una visione del Mediterraneo opposta rispetto all immagine precedente: se nel finale della terza parte Foscolo evocava la leggenda dell esercito fantasma, tramandata dallo storico greco Pausania a proposito di Maratona, nei vv. 213-214 il regno ampio de venti, cioè il mar Mediterraneo, si mostra nell atmosfera paradisiaca che allietava la giovinezza di Pindemonte, fortunato viaggiatore nei luoghi del mito. Come in un brano sinfonico, la quarta sezione si avvia al finale in un crescendo, che ha per tema e nucleo portante l idea della Francis Legat, poesia eternatrice, che può vincere di mille secoli il silenDelirio di Cassandra, zio (v. 234). L altissimo compito di evocar gli eroi (v. 228) 1795. New York, è assegnato dall autore a sé stesso (E me, v. 226): egli inMetropolitan voca questo incarico dalle Muse, capaci di ridare anima e Museum of Art. vita a ciò che altrimenti è destinato per sempre a scomparire (del mortale pensiero animatrici, v. 229). Sfidando il tempo e la distruzione, esse permettono, nel quadro delle consuete opposizioni foscoliane, al canto (v. 233) di vincere i deserti (v. 233), all armonia (v. 233) di prevalere sul silenzio (v. 234). La poesia, più ancora del sepolcro, è in grado di trascendere la caducità delle cose materiali e riesce a rendere immortali, grazie alla parola, i luoghi e le persone: la città di Troia, annientata dagli uomini, non è più un semplice ricordo della Storia, ma si trasforma nel regno della poesia. A compiere il miracolo dell eternità è Omero, il sacro vate (v. 288) autore dei due poemi, l Iliade e l Odissea, che celebrano l apoteosi epica dell antichità più remota dell Occidente. Qui gli fanno corona due personaggi, entrambi rappresentanti dell eterno femminino goethiano (cioè delle caratteristiche immutabili del fascino muliebre indicate dal poeta tedesco), dolenti e significativi ciascuno a suo modo: la ninfa Elettra e la profetessa Cassandra, figlia di Priamo e principessa di Troia. Sulla tomba di Elettra, divenuta oggetto di culto (una sorta di Santa Croce dell antichità), viene eretta la città di Troia, luogo di raccolta degli eroi. Davanti a quel medesimo sepolcro la fine della città è profetizzata da Cassandra. L AUTORE / UGO FOSCOLO / 131

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento