Il magnifico viaggio - volume 4

85 90 singulto i rai di che son pie le stelle alle obbl ate sepolture. Indarno sul tuo poeta, o Dea, preghi rugiade dalla squallida notte. Ahi! su gli estinti non sorge fiore, ove non sia d umane lodi onorato e d amoroso pianto. illuminano pietosamente le tombe dimenticate (obbl ate). Inutilmente (Indarno), o Musa, invochi (preghi) che dalla notte cupa scendano rugiade sul tuo poeta. Ahimè! Sulle sepolture degli estinti non spunta (sorge) alcun fiore, quando (ove) esso non sia onorato dalle lodi degli uomini e da un pianto affettuoso. 90 lodi pianto: non può nascere un fiore sulle tombe, secondo Foscolo, se non è curato con devozione e con pianti commossi. DENTRO IL TESTO L implacabile verità del materialismo I contenuti tematici Due domande retoriche segnano l inizio del componimento: una è l esordio stesso (vv. 2-3), l altra le fa eco ai vv. 3-15. Come proseguendo un colloquio intimo che riprende i discorsi fatti con gli amici, in particolare con Ippolito Pindemonte, Foscolo affronta il tema del valore delle sepolture, inizialmente da un punto di vista segnato da un deciso e rigido razionalismo. Niente può placare la durezza della morte: il sonno eterno non può essere alterato da alcuna azione umana; la fine cancella tutto ciò che è stato e quindi dalla tomba non può venire alcuna consolazione per chi è morto (Anche la Speme, / ultima Dea, fugge i sepolcri, vv. 16-17). All immagine poetica delle urne confortate di pianto (vv. 1-2) si contrappone l insensibile materialità del sasso (v. 13), che pare restituire la percezione esclusivamente fisica della morte; al Sole (v. 3), che simboleggia la vita, con la bella d erbe famiglia e d animali (v. 5) fecondata dai suoi raggi, subentra il suo contrario, la notte (v. 18) che avvolge nel suo obblìo (v. 18) le azioni umane. L unica sopravvivenza possibile La congiunzione avversativa Ma segna, però, al v. 23 una svolta significativa nello sviluppo discorsivo del carme: dal dominio della natura si passa a una prospettiva diversa, anch essa introdotta mediante due interrogative (Ma perché pria del tempo [ ]?, vv. 23-25; Non vive ei forse anche sotterra [ ]?, vv. 26-29). La concezione razionale della realtà lascia spazio a quella sentimentale, come suggerisce la presenza di aggettivi quali celeste (v. 29) e sacre (v. 36), che elevano il discorso a un piano spirituale. Foscolo infatti corregge la logica materialistica e negativa iniziale con una sentimentale e positiva: l azione distruttiva della natura può essere bilanciata da un altra verità non meno importante, quella emotiva e poetica, in virtù della quale il culto pietoso delle tombe può sconfiggere, almeno idealmente, il tempo e la sua forza di distruzione. Il sepolcro rappresenta dunque un illus on (v. 24) di sopravvivenza per i defunti, attraverso il ricordo di coloro che rimangono, stretti gli uni agli altri in una corrispondenza d amorosi sensi (v. 30), in un abbraccio che il chiasmo rende eloquentemente (per lei si vive con l amico estinto / e l estinto con noi, vv. 32-33). Il sasso (v. 38), a questo punto, portando con sé l identità di un nome e un preciso valore affettivo, non è più una semplice lastra tombale, ma diventa urna (v. 42), che custodisce un vincolo profondo. I vv. 41-50 introducono però una condizione: la tomba non conforta tutti allo stesso modo. A differenza del magnanimo, lo spirito volgare rimane fuori dalla corrispondenza, prigioniero del meccanismo materiale che non può aspirare a superare; la sua esistenza non prosegue oltre la morte fisica perché la sua vita è stata priva di valori morali da lasciare in eredità ai posteri: intorno alla sua tomba si sviluppa il terreno incolto, metafora di un aridità senza conforto, puntualmente confermata da scelte lessicali che rimandano al campo semantico della desolazione (ortiche di deserta gleba, v. 47). Gli effetti di una legge ingiusta Lo snodo fondamentale della prima parte dei Sepolcri si trova però al v. 51, dove troviamo una violenta «transizione (Pur nuova legge). L avversativa pur preannuncia la presa di posizione polemica del poeta contro gli effetti dell editto di Saint-Cloud, primo tra tutti l impossibilità di distinguere i sepolcri e quindi di riconoscere le tombe dei grandi, i quali rimangono così vittime di un assurda volontà livellatrice. Significativo in questo sen- 114 / IL PRIMO OTTOCENTO

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento