le opere
Ultime lettere di Jacopo Ortis Ispirato dai Dolori del giovane Werther di Goethe e dalla Nuova Eloisa di Rousseau, l’Ortis (1802) è un romanzo epistolare che presenta tratti fortemente autobiografici e racchiude i temi chiave del giovane Foscolo: l’▶ esilio, la ▶ disillusione, il dissidio tra ideali e realtà, il desiderio di autoannientamento. La storia narra di un giovane che si rifugia sui colli Euganei in seguito al trattato di Campoformio; qui si innamora, ricambiato, di Teresa. Purtroppo la ragazza è già promessa a un altro uomo, ricco, egoista e limitato. Il dolore per l’amore irrealizzato si somma alla disillusione politica inducendolo al suicidio. Il fallimento personale del protagonista è specchio di una più vasta delusione storica.
Jacopo è un eroe romantico, caratterizzato da slanci sentimentali e inquietudini. Nei suoi confronti la natura assume il duplice aspetto di rifugio e luogo ostile; mentre l’amore impossibile e idealizzato per Teresa, rappresenta l’unica speranza di salvezza, destinata presto a svanire.
I sonetti e le odi Nel 1803 Foscolo pubblica la raccolta Poesie, comprensiva di 2 odi e 12 sonetti. Nelle odi (A Luigia Pallavicini caduta da cavallo e All’amica risanata) emerge il ▶ neoclassicismo di Foscolo. I sonetti (tra i quali Alla sera, A Zacinto, In morte del fratello Giovanni) sono invece di ispirazione romantica e in essi l’io lirico foscoliano scopre la funzione dell’ ▶ autobiografia come avventura esistenziale. La lontananza dagli affetti e dalla patria, il disinganno, il disprezzo per la banalità dell’esistenza rappresentano i temi principali.
Dei Sepolcri Pubblicato nel 1807, il carme prende spunto dall’editto di Saint-Cloud (1804), che decretava lo spostamento dei cimiteri fuori dai centri abitati per motivi di igiene. Dallo spunto contingente, Foscolo compone un poema sul valore storico e sociale dei sepolcri. I versi, 295 endecasillabi sciolti, sono suddivisi in quattro parti tematiche: l’illusione della tomba (vv. 1-90); la storia dei culti funebri (vv. 91-150); la funzione civile e culturale delle tombe (vv. 151-212); la funzione eternatrice della poesia (vv. 213-295). Foscolo va oltre la propria cultura materialistica e meccanicistica, lasciando emergere il sentimento e la fede nelle illusioni. In tale ottica la sepoltura si pone quale simbolo della memoria privata e pubblica, mentre il ricordo dei defunti diviene un esempio per i vivi.
Le Grazie Con il poema incompiuto Le Grazie, Foscolo tenta di comporre un’opera allegorica sul progresso della civiltà umana. La struttura è articolata, complessa e sorretta da uno stile di gusto neoclassico, elegante e prezioso.
Notizia intorno a Didimo Chirico e gli altri scritti Nel 1813 pubblica invece la traduzione del Viaggio sentimentale di Sterne, attribuendola a un personaggio di invenzione, Didimo Chierico. Quest’ultimo, nell’appendice Notizia intorno a Didimo Chierico, è presentato in modo del tutto diverso dall’Ortis: distaccato dalle passioni, ironico e pungente. Mentre Jacopo resta travolto dal disinganno, Didimo lo accetta e ne ride.
Foscolo è autore di saggi e articoli di critica letteraria e di argomento storico. In particolare ricordiamo due testi satirici, l’Ipercalisse (1815-1816) e il Ragguaglio (1810), entrambi ricchi di slanci polemici.
Il mito viene ripreso in chiave attualizzante in due delle tre tragedie che Foscolo ha scritto durante la sua vita: Tieste (1795) e Aiace (1810). La terza, Ricciarda (1813), tratta invece di un amore infelice sullo sfondo di un Medioevo tenebroso.