Pagine di realtà - Il dovere civile di seppellire e onorare i morti

Educazione CIVICA – Pagine di realtà

Il dovere civile di seppellire e onorare i morti

Nella fase più dura della pandemia causata dal Covid-19, il numero dei morti è aumentato al punto che i servizi cimiteriali di diverse città italiane (da Roma a Palermo) non sono stati in grado di garantire la tumulazione delle salme nei tempi normali o comunque entro termini temporali accettabili. Questa straziante attesa del funerale e della sepoltura ha aggiunto ulteriore sofferenza al dolore di chi aveva perso un proprio caro. In questo articolo, scritto in quei giorni, lo scrittore Ferdinando Camon (n. 1935) meditava sulla terribile situazione, affermando che una società che non è in grado di onorare convenientemente i propri morti è incivile.

“A Roma e a Palermo ci sono file di bare depositate per terra e sugli scaffali, le bare sono centinaia e centinaia. [...] Un padre protesta convocando i giornali e le tv: “Mio figlio è morto da due mesi, ma non riesco a fargli il funerale, il cimitero è pieno, la società che si occupa dei nuovi morti non mi risponde nemmeno”. Anche i giornali stranieri parlano di noi: l’Italia è un paese che non riesce a seppellire i morti. E noi cosa proviamo? Rabbia contro la sindaca della Capitale, contro il sindaco di Palermo, collera perché per una ragione o per l’altra siamo sempre sotto accusa nel mondo, ribellione contro il partito che governa la Capitale. Ma anche e soprattutto vergogna.

Seppellire i morti è il primo atto che instaura la civiltà. Tutti, anche i nemici in guerra, collaborano perché i morti abbiano sepoltura. Noi abbiamo letto l’Iliade, che risale a otto secoli prima di Cristo: sappiamo dell’odio feroce tra Achille ed Ettore, un odio non militare ma personale, sappiamo che alla fine Achille uccide Ettore ma alla tenda di Achille si presenta il padre di Ettore e s’inginocchia e bacia i piedi del vincitore e prega di riavere il corpo del figlio, per dargli sepoltura. Achille si commuove e glielo dà, piangendo. E il grande poema di guerra e di morte si conclude con la descrizione dei funerali di Ettore. È la vittoria della pace, della civiltà, dell’umanità. Non possiamo fare più nulla per i nostri morti, ma possiamo onorarli.

Il dolore del padre che da due mesi vuol seppellire il figlio morto e non ci riesce, è semplicemente disumano. In una città dove non si può seppellire il figlio morto non si può neanche vivere. Il libro che racconta meglio di tutti l’impossibilità di vivere se non si può seppellire i morti è Antigone. È una tragedia, rappresentata in teatro 450 anni prima di Cristo. Antigone vuole a tutti i costi seppellire il fratello, anche se è morto combattendo contro la patria, anche se l’ordine di non seppellirlo viene dallo Stato, e seppellirlo comporta la punizione di venir ucciso. Seppellirlo significava anche solo ricoprirlo di polvere, per sottrarlo all’olfatto dei cani. [...] È questo il bisogno dei parenti che sopravvivono: proteggere il corpo del defunto, per poterlo visitare, poter pregare su di esso. È quel che vuole questo padre, che due mesi fa ha perso il figlio, vuole seppellirlo per poterlo visitare e dirgli: “Figlio mio, sono qui con te, siamo ancora insieme”. È un collegamento oltre la morte che supera la morte e la nega. Impedire questo superamento della morte vuol dire farla trionfare, e cioè farci morire. Questo padre, che non riesce a seppellire il figlio morto, patisce per la morte del figlio un’angoscia superiore alla propria morte. Ma che popolo siamo diventati?”


(Ferdinando Camon, Quelle bare insepolte che infangano la civiltà, “La Stampa”, 24 aprile 2021)

leggi e comprendi

1 Quali sono le reazioni delle persone di fronte all’impossibilità di tumulare i defunti?


2 Per sostenere la sua tesi, l’autore fa riferimento a due opere classiche. Quali?

Rifletti, scrivi, sostieni

3 Metti in relazione le riflessioni di Camon con la tua lettura del carme foscoliano Dei Sepolcri e spiega in che senso il dare sepoltura ai morti debba essere considerato un fondamentale atto di civiltà. Argomenta il tuo punto di vista in un testo di circa 30 righe.

Il magnifico viaggio - volume 4
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Il primo Ottocento