INTRECCI ARTE - Le tombe dei grandi

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Le tombe dei grandi

Cimiteri monumentali e sepolcri scolpiti

Come si è visto, l’editto di Saint-Cloud fornì il motivo occasionale per la creazione dei Sepolcri: le tombe dei grandi, le loro decorazioni evocative e simboliche costituiscono, oltre che lo spunto per il componimento di Ugo Foscolo, un tassello importante dell’arte dell’Ottocento.

La chiesa di Santa Croce e le glorie italiane

Fin dalla sua fondazione, nel XIII secolo, la Basilica francescana di Santa Croce a Firenze ospitava sepolture: era infatti comune che i cimiteri si trovassero all’interno e nei pressi delle chiese degli ordini mendicanti. Nei secoli successivi nella Basilica furono erette le tombe di illustri fiorentini come Leonardo Bruni, cancelliere della Repubblica, e Michelangelo Buonarroti, morto a Roma ma traslato poi a Firenze.

Nell’Ottocento la chiesa divenne però, come ricorda Foscolo, un vero e proprio pantheon italiano di personaggi celebri legati all’arte, alla musica e alla letteratura, non tutti fiorentini, ma che avevano scelto Firenze come patria d’elezione. Alla morte di Vittorio Alfieri, grande drammaturgo piemontese, la compagna Louise Stolberg, contessa d’Albany, commissionò al più importante scultore del Neoclassicismo italiano, Antonio Canova (1757-1822), un monumento funebre, completato nel 1810.

L’artista sceglie, in consonanza con il temperamento di Alfieri, un immaginario e un’iconografia laica, più legata a un’immortalità che deriva dalla memoria dei posteri che a una riflessione sulla morte e sulla resurrezione cristiana. Domina infatti la tomba l’immagine dell’Italia piangente, una donna che si appoggia con il gomito destro sul sepolcro e ha il volto in lacrime per la perdita del suo figlio prediletto, che compare ritratto in un medaglione al centro del sarcofago di stampo classicheggiante.

Nel 1871, nel corso di un’affollatissima cerimonia pubblica, fu sepolto in Santa Croce anche Ugo Foscolo, morto, come sappiamo, nel sobborgo londinese di Turnham Green: il monumento che decora la sua sepoltura fu però completato molto più tardi, tra il 1935 e il 1939, dallo scultore fiorentino Antonio Berti.

I cimiteri monumentali italiani

Nonostante il giudizio critico di Foscolo, la creazione ottocentesca di cimiteri monumentali forzata dall’editto di Saint-Cloud non segnò la fine della celebrazione delle glorie dei grandi attraverso i loro sepolcri, anzi sorsero, in Europa e in Italia, luoghi di grande fascino e suggestione.

Il Camposanto monumentale di Staglieno, a Genova, è stato definito un vero e proprio museo dell’arte del secondo Ottocento, luogo di memorie pubbliche e private. Conserva infatti la monumentale tomba di Giuseppe Mazzini, eroe del Risorgimento italiano, sepolto in un mausoleo scavato direttamente nella roccia, ma ricorda anche la vicenda minima, chiaro esempio dell’affermazione di valori borghesi, di Caterina Campodonico. La venditrice di ciambelle e noccioline, come ricorda l’epigrafe in dialetto genovese, impiegò il denaro di una vita di lavoro per farsi erigere, ancora in vita, un monumento funebre che la ritrae con in mano la merce, mentre esibisce fiera il segno tangibile della sua ricchezza.

Il cimitero londinese di Highgate, tra memorie romantiche e fantasmi

Nella zona nordoccidentale di Londra sorge il cimitero di Highgate, inaugurato nel 1839 fuori dal centro abitato: in breve tempo, per la bellezza dell’ambiente naturale e delle architetture delle sepolture, divenne un luogo amato da poeti e artisti vittoriani, che qui traevano ispirazione per le loro opere e sempre qui desideravano la propria tomba.

Insieme a personaggi celebri (tra cui Karl Marx, morto nel 1883) vi è sepolta anche Elizabeth Siddal, modella e poi moglie del poeta e pittore Dante Gabriel Rossetti. Essendo essa scomparsa prematuramente nel 1861, Rossetti la volle seppellire a Highgate e nella tomba, intrecciata ai rossi capelli dell’amata, ripose anche l’unica copia del manoscritto di sonetti d’amore che le aveva dedicato. Otto anni dopo, tuttavia, tormentato dai debiti e da una salute malferma, ottenne il permesso di aprire la tomba per recuperare il volume, un’operazione che fu svolta di notte, in gran segreto.

Il magnifico viaggio - volume 4
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Il primo Ottocento