Il magnifico viaggio - volume 3

Glossario italiana dall età rinascimentale in poi, con struttura metrica mai fissa, ma comunque sempre ispirata ai modelli classici. Onomatopea In linguistica, modo di arricchimento delle capacità espressive della lingua mediante la creazione di elementi lessicali che vogliono suggerire acusticamente, con l imitazione fonetica, l oggetto o l azione significata; può consistere in un gruppo o in una successione di gruppi fonici (brrr, crac, bau bau, tic tac), in una serie di sillabe in unità grafica (patapùm, chicchirichì), o anche in una successione di più complesse unità ritmiche (costituendo in tal caso un accorgimento retorico detto armonia imitativa). La serie fonica, la parola o la locuzione formate in seguito a tale procedimento subiscono talvolta un completo adattamento grammaticale, con l aggiunta di desinenze e suffissi che le rendono elementi stabili del lessico della lingua (così bisbigliare , chioccolare , tintinnio ecc.). Ossimoro Figura retorica che consiste nell unione sintattica di due termini contraddittori, in modo tale che si riferiscano a una medesima entità. L effetto che si ottiene è quello di un paradosso apparente. Esempi: «torni la fera bella et mansueta (F. Petrarca, Canzoniere, 126, 29); « mai né visto, né udito, né parlato con qualunque di codesti schiavi dominanti (V. Alfieri, Vita, Continuazione della quarta epoca, cap. 22). Ottava Nella metrica, strofa di 8 endecasillabi , di cui i primi 6 a rima alternata e i 2 ultimi a rima baciata: derivata secondo alcuni dallo strambotto siciliano, secondo altri dalla stanza della ballata o della canzone , comparve nella poesia religiosa e giullaresca sulla fine del XIII sec. e venne usata dal Boccaccio per la poesia narrativa, di cui restò il metro caratteristico: poema in ottave (o anche in ottava rima). Talvolta, più in particolare, con riferimento al modo in cui la strofa stessa è trattata dall uno o dall altro poeta da cui è stata usata: l o. di Poliziano, dell Ariosto, del Tasso. Ottonario Nella metrica italiana, verso composto di 8 posizioni metriche , con gli accenti principali sulla 3ª e 7ª sillaba. Adoperato fin dalle origini della nostra letteratura, l o. rimase in voga fino a tutto il XV sec.; nel Novecento fu utilizzato da G. Pascoli, che sperimentò anche schemi inconsueti. Esempi: «tanti sòno li sospìri, / che mi fànno gran guèrra (Rinaldo d Aquino, Già mai non mi conforto, vv. 12-13); « ris rto: or come a m rte / la sua préda fu rit lta? (A. Manzoni, La Risurrezione, vv. 1-2). P Palinodia Componimento poetico o discorso nel quale si ritrattano opinioni già professate, illustrando i motivi del cambiamento. La testimonianza più antica del termine risale a Stesicoro che nell ode Palinodia trattò il mito di Elena secondo una versione diversa dalla tradizione più comune, che considerava l eroina spartana la causa prima della guerra di Troia e che lui stesso aveva accolto nell Elena. Parallelismo In retorica, procedimento consistente nel dare rilievo allo sviluppo di un idea mediante una disposizione simmetrica di brevi concetti, per lo più in coppia; nella poesia tale 644 disposizione si risolve spesso in simmetria di ritmo. Esempi: «Dolci ire, dolci sdegni et dolci paci, / dolce mal, dolce affanno et dolce peso, / dolce parlare, et dolcemente inteso (F. Petrarca, Canzoniere, 205, 1-3); «Vigile a ogni soffio, / intenta a ogni baleno, / sempre in ascolto, / sempre in attesa, / pronta a ghermire, / pronta a donare (G. d Annunzio, Laudi, I). Paratassi In sintassi, il collegamento tra due o più proposizioni all interno di un periodo, mediante giustapposizione o coordinazione e non mediante subordinazione. Parodia Travestimento burlesco di un opera d arte, a scopo satirico, umoristico o anche critico, consistente, nel caso di opere di poesia (meno spesso di prosa), nel contraffare i versi conservandone la cadenza, le rime, il tessuto sintattico e alcune parole e, nel caso di opere musicali, nel sostituire le parole del testo originario, conservando intatto o con leggere variazioni il motivo. Con accezione più generica, imitazione deliberata, con intento più o meno caricaturale, dello stile caratteristico di uno scrittore, di un musicista, di un regista ecc., realizzata inserendo nella nuova composizione passi che ne rievochino con immediatezza la maniera. Esempi: il sonetto di F. Berni Chiome d argento fino, che contraffà il sonetto di P. Bembo Crin d oro crespo; Eneide travestita di G.B. Lalli; il poema Morgante di L. Pulci. Paronomasia Figura retorica, detta anche annominazione, che consiste nell accostare due parole simili nel suono ma distanti nel significato; lo scopo è di creare una tensione semantica fra le voci coinvolte. Esempi: «anzi mpediva tanto il mio cammino, / ch i fui per ritornar più volte vòlto (Dante, Inferno, I, 35-36); «Miei dì fersi / morendo eterni, e ne l interno lume (F. Petrarca, Canzoniere, 279, 12-13). Perifrasi Circonlocuzione o giro di parole con cui si significa una qualsiasi realtà cui ci si potrebbe riferire direttamente con un unico termine. Esempi: «Colui che tutto move (Dante, Paradiso, I, 1), per definire Dio, motore dell universo; «il piede / villan del servo con l eburneo dente / segnò di lieve nota (G. Parini, Il Giorno, Il Mezzogiorno, vv. 520-522), per indicare il morso della vergine cuccia al piede del servo. Personificazione Concettualizzazione simbolica degli esseri e degli oggetti percepiti e descritti a imitazione della persona umana, al fine di rendere verosimile e accettabile il rapporto tra uomo e natura, sia nell ambito delle concezioni cosmiche sia nelle pratiche rituali di invocazione e preghiera, sia infine nelle forme mitopoietiche e artistiche (poesia, favolistica, scultura ecc.). Più in generale, attribuzione dei caratteri della persona umana in rappresentazioni artistiche e letterarie, come nelle allegorie . Piede Nella metrica classica, la più piccola unità ritmica di un verso, formata di due o più sillabe, con una parte forte (arsi) e una debole (tesi). Nella metrica italiana, ciascuno dei due membri, di uguale struttura metrica, in cui è suddivisa la fronte della strofa nella canzone antica o petrarchesca. Pleonasmo Espressione sovrabbondante, che consiste in una o più parole grammaticalmente o concettualmente non necessarie. Il p., che non implica una violazione di regole grammaticali, è fre-

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento