Il magnifico viaggio - volume 3

Glossario la a concetti personificati, a soggetti assenti o scomparsi, o anche al lettore. Quando è accompagnata da toni violenti, ironia o sarcasmo, è detta invettiva. Esempi: «Godi, Fiorenza, poi che se sì grande / che per mare e per terra batti l ali / e per lo nferno tuo nome si spande! (Dante, Inferno, XXVI, 1-3); «Giovin Signore, o a te scenda per lungo / di magnanimi lombi ordine il sangue / purissimo celeste (G. Parini, Il Giorno, Il Mattino, vv. 1-3). Asindeto Figura sintattica che consiste nella mancanza della congiunzione fra due o più termini in stretta coordinazione, per es., veni, vidi, vici (Cesare). Si adopera per maggiore efficacia espressiva. Esempio: «di qua, di là, di giù, di sù li mena (Dante, Inferno, V, 43). Assonanza Forma di rima imperfetta, consistente nel chiudere due o più versi successivi con parole contenenti le stesse vocali a cominciare da quella accentata fino alla fine, mentre le consonanti sono diverse (ma per lo più di suono simile). Esempi: fame e pane, agosto e conosco, lento e tempo. Si ha invece un a. atona quando è identica solo la sillaba (o le sillabe) dopo la vocale accentata, che è però diversa. Esempi: amare e dolore, umile e simile. B Ballata La b. italiana antica è un componimento poetico di origine popolare, collegato con il canto e la danza (detto anche canzone a ballo ) e perciò costruito metricamente in modo che le sue parti corrispondano ai movimenti di questa e ai motivi di quello. Lo schema tipico della b. è costituito di versi o tutti endecasillabi o endecasillabi misti con settenari , così: XY YX // AB AB BC CX + ritornello. In questo schema i primi 4 versi rappresentano il ritornello (detto anche ripresa ); gli altri 8, che formano la stanza , sono distribuiti in 3 parti, ossia 1° (A B) e 2° (A B) piede e volta . La volta si allaccia dunque ai piedi per mezzo della rima del primo verso e ha la stessa struttura del ritornello cui è legata con la rima dell ultimo verso. A una stanza segue il ritornello, poi un altra stanza e così via. Le stanze sono generalmente 4, ma può esservene anche una sola. Bisticcio Artificio stilistico, usato per raggiungere effetti di comicità o per sfoggio d ingegno, consistente nel mettere accanto parole di suono simile, dello stesso significato o, più spesso, di senso diverso e contrastante. Esempio: «Eo viso e non diviso da lo viso / e per aviso credo ben visare (Giacomo da Lentini, Eo viso e non diviso da lo viso, vv. 1-2). Anche, gioco di parole basato sull identità dei suoni e la varietà del senso senza tener conto dell ortografia. Esempio: «Erano i capei d oro a l aura sparsi (F. Petrarca, Canzoniere, 90, 1), dove «a l aura può significare insieme all aria e a Laura . C Canzone La più antica forma metrica della lirica d arte nella letteratura italiana. Trasse origine dalla cans provenzale e subì nel tempo varie modifiche fino agli Stilnovisti e a Petrarca, che fu il modello fondamentale. Era accompagnata dalla musica. Dante 640 la definì la più alta forma della poesia volgare, e per primo ne espose le leggi. La c. che, da Petrarca, è detta anche petrarchesca è composta di un numero indeterminato di strofe o stanze (in genere, tra 5 e 7); la stanza di un numero indeterminato di endecasillabi o endecasillabi e settenari , variamente disposti e rimati tra loro. Le stanze successive seguono lo schema della prima. Nel suo pieno sviluppo la stanza si compone di 2 parti, fronte e sirma (o sirma, coda): la fronte è costituita di 2 parti uguali metricamente, dette piedi ; anche la sirma può essere composta di 2 parti uguali, dette volte . Il passaggio dalla fronte alla sirma si chiama chiave o diesi. La serie delle stanze si chiude su un commiato o congedo , nel quale il poeta si rivolge alla c. per darle qualche ammonimento o inviarla a qualcuno. Esempio: Chiare, fresche et dolci acque (F. Petrarca, Canzoniere, 126, 1). Canzonetta Componimento poetico derivato dalla canzone , con minor numero di stanze , versi più brevi, in cui sono frequenti le rime sdrucciole , d argomento e tono più leggeri e d andamento ritmico mosso, in genere musicato per una o più voci. Cesura Nella metrica classica, pausa nel corso del verso, coincidente con la fine di una parola all interno di un piede ; se cade in fine di parola e in fine di piede si chiama dieresi. Nella metrica accentuativa moderna, pausa all interno di un verso, propria di ogni verso maggiore del settenario . La cesura divide il verso in 2 parti dette emistichi ; esistono versi a c. fissa, come il quinario accoppiato, il martelliano (settenario doppio), il dodecasillabo, nei quali occupa sempre la stessa posizione, e versi a c. mobile, come il settenario e l endecasillabo , nei quali può occupare posizioni diverse contribuendo al variare del ritmo del verso. Esempio: «io amava Clori, // che insin da quell ore / maraviglia e non donna // a me parea (G.B.F. Zappi, In quell età ch io misurar solea, vv. 3-4). Chiasmo Figura retorica consistente nell accostamento di due membri concettualmente paralleli, in modo però che i termini del secondo siano disposti nell ordine inverso a quelli del primo (posizione incrociata), così da interrompere il parallelismo sintattico. Esempi: «con voi nasceva e s ascondeva vosco (Dante, Paradiso, XXII, 115); «rotto dagli anni, et dal camino stanco (F. Petrarca, Canzoniere, 16, 8); «o luce uscir di tenebroso inchiostro, / o di spento carbon nascere arsura (G.B. Marino, Bella schiava, vv. 7-8). Chiave In metrica, verso (più comunemente detto diesi) che nella canzone petrarchesca lega la fronte alla sirma ; anche il verso che, lasciato senza rima nella sirma della prima stanza della canzone, è rimato con un verso che nella coda delle stanze successive si trova sempre nel medesimo posto. Climax Figura retorica, detta anche gradazione o gradazione ascendente, consistente nel passare da un concetto all altro, o nel ribadire un concetto unico con vocaboli sinonimi via via più efficaci e intensi, o più genericamente nel disporre i termini di una frase in ordine crescente di valore e di forza. Esempi: «Quivi sospiri, pianti e alti guai / risonavan per l aere sanza stelle (Dante, Inferno, III, 22-23); « di tutto un popolo, di tutta una nazione, e fors anche di tutto il mondo (C. Goldoni, Prefazione dell autore alla prima raccolta delle commedie).

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento