Il magnifico viaggio - volume 3

Prove sul modello INVALSI 75 80 85 90 95 100 105 110 115 principe fu chiamato alla caccia di un gran porco selvaggio, che devastava quel paese. Fu costretto perciò a lasciar la moglie, anzi due terzi del suo cuore; e poiché l amava più della vita, e la vedeva bella sopra tutte le cose belle, da quest amore e da questa bellezza germogliò una terza specie, che è una tempesta al mare dei piaceri amorosi, una pioggia al bucato delle gioie d amore, una fuliggine che casca dentro alla pignatta grassa dei gusti degl innamorati; quella, dico, che è un serpente che morde e un tarlo che rode, un fiele che attossica, una gelata che intirizzisce; quella per la quale la vita sta sempre sospesa, la mente sempre instabile, il cuore sempre sospettoso. Chiamata dunque la fata, le disse: «Sono costretto, cuor mio, a stare due o tre notti fuori di casa: Dio sa con qual dolore mi stacco da te, che sei l anima mia; sa il Cielo se, innanzi di prendere il primo trotto, io non darò l ultimo tratto! Ma, non potendo far di meno di andare per soddisfazione di mio padre, è forza che io ti lasci. Però ti prego, per quanto amore mi porti, a entrartene dentro il testo e non uscirne finché io non torni, che sarà quanto prima . «Così farò rispose la fata, perché non so, non voglio, né posso replicare a quello che ti piace. Va , dunque, con la mamma della buon ora, perché ti servirò nel modo più fino. Ma fammi un piacere: lascia attaccato alla cima della mortella un filo di seta con un campanello, e, quando torni, tira il filo e suona, che io subito esco e dico: Eccomi! . Il principe fece così, e raccomandò a un suo cameriere: «Vieni qua, vieni qua tu, apri le orecchie, rifà sempre questo letto ogni sera, come se dovesse dormirvi la persona mia, innaffia sempre questo vaso, e sta attento, ché ho contato le fronde, e, se ne trovo una di meno, ti tolgo la via del pane . Ciò detto, si mise a cavallo, e andò, come pecora portata al macello, a correr dietro a un porco. Intanto sette donne malvagie e disoneste, che il principe aveva frequentato prima di conoscere la fata, adirate perché egli più non le degnava della sua compagnia, sospettando che ciò fosse accaduto per colpa di una donna, fecero scavare da un muratore una galleria che sbucava nella camera del principe. E, avendo visto la bellissima mortella, ne spiccarono una foglia ciascuna; ma la più giovane prese tutta la cima, alla quale era attaccato il campanello, e questo, toccato appena, squillò, e la fata, credendo che fosse il principe, venne subito fuori. Ma le brutte arpie, come videro quella gentile persona, subito le misero le unghie addosso, urlando: «Sei tu quella che tiri al mulino tuo l acqua delle speranze nostre? Sei tu quella che ci hai tolto di mano il bell avanzo della grazia del principe? Sei tu quella magnifica donna, che ti sei posta in possesso delle carni che ci appartenevano? Sii la benvenuta: va , che sei giunta all ultimo passo! Meglio che tua madre non t avesse figliata! Va , che stai fresca! Hai trovato quello che non volevi! Ci sei capitata! Ch io non sia nata di nove mesi, se la scappi! . Così dicendo, le assestarono un colpo di mazza alla testa, e, subito tagliandola in cento pezzi, ciascuna ne prese la parte sua. Solo la più giovane non volle partecipare a questo scempio, e, invitata dalle sorelle a imitarle, tolse solo una ciocca di quei capelli d oro. Ciò eseguito, dileguarono pel medesimo sotterraneo. Sopravvenne intanto il cameriere per rifare il letto e innaffiare il vaso, secondo l ordine del padrone, e, trovato questo sterminio, ebbe a morir di spavento. Si morse le mani; e poi radunò i rimasugli della carne e delle ossa, e, raschiato il sangue da terra, fece di tutte quelle cose un mucchietto nello stesso testo, lo innaffiò, spianò il letto, chiuse, e, posta la chiave sotto la porta, si avviò in fretta fuori di quella terra. 630 / LA COMPETENZA DI LETTURA

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento