Il magnifico viaggio - volume 3

PROVA 1 30 35 40 45 50 55 60 65 70 le più care gioie dell amore, veniva a gettar l àncora nel letto suo. Onde una notte, che la bella nenna faceva la nanna, legatasi una delle trecce di lei al braccio, perché non potesse svignarsela, chiamò un cameriere, e, fatte accendere le candele, vide il fiore delle belle, lo stupore delle donne, lo specchio, il cocco pinto di Venere, l incanto d Amore; vide una bamboletta, una leggiadra colombella, una fata Morgana, un gonfalone splendente, un ramoscello d oro; vide una feritrice di cuori, un occhio di falcone, una luna in quintadecima, un piccioncello, un boccone da re, un gioiello; vide, a dir breve, uno spettacolo da mandare in visibilio. E, mirandola e rimirandola, egli esclamò: «Ora, va t inforna, dea Ciprigna!1 Va t impicca, o Elena! Tornatene a casa tua, o Fiorella!2 Le bellezze vostre sono inezie a fronte di questa bellezza a doppia suola, bellezza compita, intera, assodata, massiccia, ben piantata; di questa grazia meravigliosa, grazia di Siviglia, eccellente, incantevole, solenne, dove non trovi pecca alcuna, non da correggere un sol punto! O sonno, o dolce sonno, versa altri papaveri sugli occhi di questa bella gioia! Non mi guastare il gusto di contemplare, a lungo quanto io desidero, questo trionfo di bellezza! O bella treccia, che mi annoda! O begli occhi, che mi scaldano! O belle labbra, che mi ristorano! O bel petto, che mi consola! O bella mano, che mi trafigge! Dove, dove, in quale officina delle meraviglie della natura si scolpì questa viva statua? Quale India fornì l oro per lavorare questi capelli? Quale Etiopia l avorio per fabbricare questa fronte? Quale maremma i carbonchi per comporre questi occhi? Quale Tiro la porpora da invermigliar questa faccia? Quale Oriente le perle per formare questi denti? E da quali montagne si prese la neve da spargere su questo petto? Neve contro natura, che mantiene i fiori e scalda i cuori! . Così dicendo, le fe vite delle braccia per consolare la vita. E, nel cingerle il collo, essa si sciolse dal sonno, rispondendo con un grazioso sbadiglio a un sospiro del principe innamorato. Ed egli, vedendola desta, le disse: «O bene mio, se io, guardando senza candela questo tempio d amore, stavo quasi per morire, che sarà della vita mia ora che vi hai acceso due lampade? O begli occhi, che con un trionfetto di luce fate giocare a banco fallito le stelle, voi soli, voi, avete traforato questo cuore, voi soli potete come uova fresche comporgli una stoppata! E tu, bella medichessa mia, muoviti a compassione di un malato d amore, che per aver cangiato aria dal fosco della notte alla luce di questa bellezza, si è guadagnata una febbre! Mettimi la mano al petto, toccami il polso, ordinami la ricetta! Ma quale ricetta cerco, anima mia? . A tali detti, rossa come vampa di fuoco, la bella fata rispose: «Non tante lodi, signor principe; io ti sono serva, e, per servire questa faccia di re, volentieri andrei perfino a vuotare il necessario, e stimo gran fortuna che da ramo di mortella, piantato in un testo di creta, sia diventata frasca di lauro attaccata all osteria di un cuore di carne, e di un cuore dov è tanta grandezza e tanta virtù . Il principe, liquefacendosi come candela di sego, e tornando ad abbracciarla e suggellando la lettera con un bacio, le porse la mano, dicendo: «Eccoti la fede, tu sarai mia moglie, tu sarai padrona dello scettro, tu avrai la chiave di questo cuore, come già tieni il timone di questa vita . E dopo queste e cento altre amorevolezze e discorsi, levatisi di letto, si accertarono che le budella erano sempre in buon ordine, e a questo modo se la goderono per un certo numero di giorni. Ma, perché la fortuna, guastafeste e spartimatrimoni, è sempre intoppo ai passi di Amore, è sempre cane nero che va a insudiciare i diletti di chi vuol bene, accadde che il 1 Ciprigna: Appellativo della dea Venere. 2 Fiorella: Forse la dea Flora. Prove sul modello INVALSI / 629

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento