Il magnifico viaggio - volume 3

delle strutture linguistiche e lessicali del toscano e la maturazione della vocazione poetica. Dalle pagine della Vita si ricavano informazioni sulle altre lingue per cui Alfieri nutre interesse, oltre al toscano. Durante il primo soggiorno a Firenze egli studia l inglese, che apprezza soprattutto perché gli riconosce un primato civile, quello di essere la lingua della patria della «vera libertà e del «miglior governo . Dal 1776 studia nuovamente il latino, avendolo quasi completamente dimenticato, e successivamente decide di imparare, da autodidatta, il greco. La conquista dell italiano L italiano, cioè il toscano letterario, è per Alfieri una vera conquista, raggiunta attraverso lunghi studi e un grande amore per la tradizione letteraria italiana, che inizialmente conosceva poco, tanto da farsi legare alla sedia come racconta in un celebre episodio della Vita dal fedele servitore Elia, per potersi dedicare esclusivamente alla lettura dei classici, senza la tentazione di cedere ad altre distrazioni. Lo stesso trasferimento in Toscana, avvenuto nel 1776, è dettato dall ansia di impossessarsi della lingua italiana: Alfieri vive principalmente a Firenze, ma anche a Siena e a Pisa, inaugurando così la pratica, che sarà molto diffusa nell Ottocento, del soggiorno toscano per imparare a «parlare, udire, pensare, e sognare in toscano, e non altrimenti mai più (IV, 2). Uno stile originale La Vita è un esempio della prosa matura di Alfieri, in cui convivono elementi della tradizione, talvolta anche iperletterari (cioè volutamente distanti dal linguaggio comune), e tratti innovativi o colloquiali, rilevabili sia nel lessico sia nella sintassi. Anche in virtù della sua formazione linguistica, lo stile alfieriano è dunque assai personale. L inventiva lessicale della Vita si deve soprattutto all uso intensivo di suffissi per formare parole alterate (spesso con valore satirico, come nel caso dei sostantivi «vanitaduzza e «tisicuzzo ) e di neologismi ottenuti fondendo voci esistenti in composti nuovi (per esempio «servipadroni e «schiavi-democratizzata , entrambi riferiti alla Francia rivoluzionaria). Il gusto per la brevitas e l incisività narrativa emergono nel frequente ricorso allo stile nominale, nella sintassi semplice, spesso caratterizzata da periodi quasi privi di subordinate, nonché nei bizzarri accostamenti di vocaboli dalla forte pregnanza espressiva («chiacchiere gazzettarie , «vortice grammatichevole , «barbaria di gallicheria ). Analisi INTERATTIVA Alla scoperta di Parigi VITA DI ALFIERI TEMI viaggio, politica, amore protagonista assoluto: l io narrante nessuna aspirazione all oggettività ricorso all aneddoto emblematico consegna della propria esperienza ai posteri 584 / IL SETTECENTO STILE modelli: Agostino, Cellini, Goldoni, Rousseau lingua: la tradizione convive con elementi innovativi e colloquiali inventività lessicale incisività narrativa semplicità sintattica

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento