Mirra

dopo che il re ha risparmiato un nemico sconfitto, reputa Saul ribelle al volere divino e consacra nuovo re il più giovane David. Costui è una figura estremamente carismatica, in cui Saul vede il contraltare della propria decadenza e della propria progressiva mancanza di forze. Nonostante David sia leale e fedele al sovrano, questi si sente minacciato dal giovane e perciò lo bandisce dal regno, accusandolo di tradimento. Saul cade preda di una paura e di una follia che provengono dal suo stesso animo e che niente e nessuno possono più placare: è tormentato da visioni e sogna congiure contro la sua persona, e così, dopo aver riammesso in patria David, lo caccia una seconda volta. Alienatosi il favore di tutti specialmente dell amata figlia Micol, sposa di David e ormai completamente solo, Saul sfrutta l ultimo barlume di lucidità per togliersi la vita, reputando questa l unica soluzione praticabile per conservare la dignità di padre e di re. Il dubbio che lacera Storia di un ossessione Una tragedia della psiche L opera si allontana dal consueto schema delle tragedie alfieriane, in cui si contrappongono tiranni e vittime. Saul è una figura eccezionale, perché incarna entrambi i ruoli: è vittima e tiranno di sé stesso, essendo incapace di accettare i propri limiti e di rispettare i dettami della natura e di Dio. La tragedia è povera di azione, essendo focalizzata sull analisi delle oscillazioni dell animo del protagonista, la cui interiorità occupa il centro della scena. Saul è un eroe moderno, che anticipa, grazie alla profondità psicologica che Alfieri ha saputo donargli, la complessità degli eroi romantici, lacerati da contraddizioni, desideri inappagabili e paure ancestrali. MIRRA Composta nel 1784, la Mirra trae origine dall omonimo mito raccontato da Ovidio nelle Metamorfosi. Nella versione del poeta latino, però, la protagonista è eloquente e risoluta nell affrontare il suo terribile dramma: ardentemente innamorata del padre, percepisce l orrore del proprio sentimento incestuoso, che cerca con forza di allontanare. In Alfieri, a parte l amore per il padre Ciniro, quasi tutto è diverso rispetto alla fonte classica: l eloquenza di Mirra è sostituita da un muro di silenzio e di reticenza che non le permette di confidare a nessuno i propri sentimenti. Il suo travaglio interiore esplode però drammaticamente proprio nel giorno del suo matrimonio con Pereo, l uomo che intende sposare nella speranza di scongiurare l ossessione incestuosa. Quando il padre viene a conoscenza dell amore di cui egli stesso è oggetto, Mirra si scaglia contro la spada del genitore, preferendo la morte alla vergogna per il sentimento tanto riprovevole da cui non è mai riuscita a liberarsi. Il dramma della protagonista è completamente interiorizzato: l azione è scarna ed essenziale, perché tutto accade nella mente di Mirra, sempre più sconvolta da una passione impura. A scontrarsi non sono personaggi in carne e ossa, ma le violente pulsioni che si danno battaglia nell animo della protagonista che le vive in una solitudine tragica e amplificate dalla consapevolezza dell abominio di un amore empio. Alfieri spinge fino all estremo il tentativo di Mirra di nascondere l imperdonabile segreto, facendola poi precipitare nel delirio e nel suicidio, vissuto come una catastrofe liberatoria. Proprio per questo la donna suscita una paradossale pietà: la sua giovinezza, la passione di cui è vittima e il tentativo di soffocare i fantasmi della sua coscienza alterata la rendono innocente agli occhi del lettore, martire involontaria di un sentimento che sconvolge l ordine naturale e morale della vita. L AUTORE / VITTORIO ALFIERI / 559

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento