2 - La tensione antitirannica

I grandi temi ze naturali né quelle divine riescono ad arginare. La ricerca di libertà si configura allora non soltanto come lotta contro un tiranno particolare, ma come volontà di ribellione contro la natura e i limiti umani in generale. Se consideriamo a mo di esempio le due tragedie alfieriane più riuscite, Saul e Mirra, possiamo constatare come la loro peculiarità risieda nella capacità dell autore di trasferire gli elementi oppositivi in un unico personaggio, anziché rappresentarli attraverso lo scontro di due figure che si fronteggiano come duellanti. In questo modo il conflitto si sposta nell interiorità dei personaggi, nell io lacerato di Saul e di Mirra, e l azione cede il passo all analisi di sentimenti e passioni: il desiderio di ribellione, il senso di colpa, la drammatica percezione dello scorrere inesorabile del tempo e della morte incombente. LA VISIONE TRAGICA DI ALFIERI DAI TEMI ai testi: T1 > p. 560 T2 > p. 565 affinità di temperamento con gli eroi tragici concezione della tragedia come scontro tra forze inconciliabili predisposizione a teatralizzare le passioni in alcune tragedie (come Saul e Mirra) gli elementi oppositivi sono concentrati nello stesso protagonista | 2 | La tensione antitirannica La condanna delle monarchie assolute I personaggi delle tragedie e la vita stessa di Alfieri sono attraversati, come si è visto, da un perenne istinto di ribellione, che si rivolge ora contro figure concrete, ora contro forze oscure avvertite come un limite per l autonomia dell individuo. Il bisogno di libertà da qualsiasi vincolo e condizionamento si esprime nel rifiuto di ogni costrizione, morale e politica. Lo scrittore non mette in dubbio la legittimità del principio di autorità, ma è insofferente, per indole, ai confini che esso impone. Ai suoi occhi, in questo senso, tutte le forme di governo siano esse monarchiche, oligarchiche o democratiche minacciano di ingabbiare la personalità degli esseri umani e di inibirne desideri e impulsi. Le tirannidi contro cui si scaglia la polemica alfieriana sono soprattutto le monarchie assolute del Settecento, alla cui condanna egli accomuna quella verso la letteratura servile prodotta dai letterati che gravitavano attorno alle corti. Tuttavia, in una prospettiva più ampia, che trascende il proprio tempo, Alfieri attribuisce il nome di tirannide a qualsiasi regime che imponga la propria forza con l arbitrio, soffocando le virtù dei temperamenti individuali: tirannide è per Alfieri ogni sistema organizzato che annichilisce la libertà del singolo, generando paura e terrore. La tirannide come metafora La lotta del poeta contro questa forma di autoritarismo non può però definirsi davvero una battaglia politica. Il pensiero illuminista su cui egli si è formato non lo porta infatti a elaborare una coerente visione ideologica: come ha scritto Elio Gioanola, «nessuna opera è forse meno politica di quella dell Alfieri, nel senso che ci si muove sempre tra idee assolute, con- 550 / IL SETTECENTO

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento