Il magnifico viaggio - volume 3

Il narcisismo erotico Gadda concentra la propria energia creativa e analitica sul personaggio di Mussolini e sulla sua relazione con il popolo italiano, complice collettivo di ciò che accadde negli anni del regime fascista (Ergo: la Italia ventitré anni quello animalino la mandò, rr. 4-5). Questo legame si stabilisce subito sull asse maschio-femmina (La moltitudine, che al dire di messer Nicolò amaro la è femmina, rr. 21-22), assumendo l aspetto della seduzione erotica e dell amplesso: dopo aver paragonato la folla a una prostituta che simula l orgasmo per accontentare il cliente, Gadda allude neanche troppo velatamente al fatto che solo Mussolini aveva il nerbo (da intendersi come frustino e sferza , come vigore ed energia, ma anche nel suo valore letterale di muscolo ) per colmare [ ] la tromba vaginale (r. 39) della folla stessa. L amarezza di una grande illusione Lo scrittore riprende poi il concetto di menzogna presente a metà brano (Una sorta sozza di bugia, r. 20) per associarlo direttamente al duce e all illusione in cui il dittatore ha fatto vivere il popolo italiano nel Ventennio. Il disinganno, ora, è tale da far sorgere la triste consapevolezza di aver sprecato gli anni migliori di una generazione. La formula per silentium ad senectute, posta a clausola, è infatti estrapolata da un passo dello storico latino Tacito e assume il valore memorabile ed esemplare della vita gettata via e dell inutile sofferenza che conduce l essere umano alla vecchiaia senza che questi se ne renda conto. Il toscano: scelta dialettale e aulica La patina dialettale toscaneggiante di questo brano e di tutto il resto del libro (l uso continuo dell elisione di articoli, preposizioni e pronomi: ne , a , que ecc.) rivela la volontà di omaggiare celebri scrittori e poeti del passato, utilizzando la lingua che più di altre ha fatto da base all italiano contemporaneo. D altro canto, come già in Parini, il lessico accoglie forme dotte (come il latinismo properare, r. 37), sia pure rivisitate in funzione parodica, forestierismi (mentira, r. 20, dallo spagnolo), altri dialettismi (è il caso del vocabolo di origine campana chella, r. 39), termini nuovi dalla valenza comica o erotica (gente acciugghiera, r. 12; mammillona singultiva, rr. 30-31; scenica evulvescenza, rr. 35-36) per rafforzare la dimensione del pastiche. Dal suono al silenzio Al di là dell aspetto linguistico, il brano si fa notare per una sua ricca dimensione audiovisiva. Si direbbe quasi di assistere a uno di quei filmati dell Istituto Luce che riprendevano i discorsi del duce. Prima viene messo in risalto l aspetto auditivo, con la istrombazzata di parole senza costrutto (rr. 13-14) di Mussolini cui rispondono i folli gridi e i ritmi concitati e turpissimi (r. 24) della moltitudine. In un secondo momento, si passa all aspetto co- c Carlo Carrà, L amante dell ingegnere, 1921. Venezia, Collezione Peggy Guggenheim. reografico/gestuale: il dittatore sembra dirigere la folla come fosse un orchestra, con una serie di movimenti che mirano a elicitare, properare, assistere, spengere quella foja incontenuta (rr. 36-37) secondo i suoi desideri. Infine, si ritorna alla prevalenza del suono (la boce e gli urli soli del frenetico, r. 44, come ululati di un lupo), ma questa volta per introdurre il finale amaro del silenzio, in cui lo stile, fino a un certo punto eccessivo e grottesco, cede il posto a una purezza quasi lirica: il tempo migliore d una generazione, che è pervenuta a vecchiezza a traverso il silenzio (rr. 47-48). L innominabile Mussolini non viene mai chiamato per nome, e neanche con il suo appellativo duce : né qui, né altrove. Gadda si riferisce a lui o storpiandone il titolo (Ku-ce, rr. 24-25 e 41), o usando delle perifrasi (Primo Ministro delle bravazzate, rr. 6-7; Maresciallo del cacchio, r. 7), oppure per mezzo di figure retoriche su un piano metonimico (lo spiritato, r. 1; del frenetico, r. 44) e metaforico (capocamorra, r. 42). Questa scelta è dovuta a dispregio e a sberleffo, per sminuire l imponenza di quel nome, così sinistramente significativo soprattutto negli anni in cui queste pagine sono state scritte; ma questa insistenza nel dileggio cela forse, anch essa, la volontà, da parte dell autore, di liberarsi del senso di colpa di essere stato anch egli uno dei tanti silenziosi sostenitori della dittatura. L AUTORE / GIUSEPPE PARINI / 541

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento